Stop alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C: ‘il Governo si arrende alla lobby delle farmacie’

“Il Governo sulle liberalizzazioni rimedia una secca battuta di arresto e si arrende alla lobby delle farmacie”. Questo il commento delle parafarmacie italiane (Anpi, Mnlf e Forum) all’emendamento che ha modificato l’articolo 32 della manovra, frenando così la liberalizzazione dei medicinali di fascia C.

In base all’emendamento votato qualche giorno fa in Commissione alla Camera, i medicinali con ricetta, anche di fascia C, potranno infatti essere venduti soltanto in farmacia, a differenza di quanto previsto nella prima versione del decreto che ne autorizzava la commercializzazione anche nelle parafarmacie e nei punti vendita dei supermercati.

E in seguito all’ennesimo rinvio della liberalizzazione del settore, Donatella Marchesini, titolare di una parafarmacia di Messina, ha deciso di attuare lo sciopero della fame.

Il digiuno della donna è un segno di protesta “contro la mancata liberalizzazione ad opera delle lobbies Federfarma, la casta dei titolari di Farmacia) e Fofi, che dovrebbe tutelare gli interessi di tutti i farmacisti ma invero tutela solo i titolari di Farmacia, che sono 18 mila, con grave nocumento per tutti gli iscritti all’Ordine dei Farmacisti, 70.000”, scrive Marchesini.

“Basta con le lobbies, basta interessi di bottega! I cittadini devono essere liberi di rivolgersi al farmacista che più aggrada!”.

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