Varare per una legge per inserire le telecamere nei macelli al fine di garantire più tutele per animali, lavoratori, veterinari e consumatori. Questa la proposta che è stata dibattuta per la prima volta a Roma il18 aprile nell’ambito di un evento organizzato da Ciwf Italia Onlus, Legambiente e Animal Law.
Nella Unione europea sono stati diversi i Paesi membri scossi da investigazioni che hanno portato alla luce casi di gravi maltrattamenti sugli animali, o gravi violazioni dei diritti dei lavoratori nei propri mattatoi.
Anche in Italia sono state diverse le denunce negli ultimi anni, e il Ministero della Salute ha scritto nella Relazione per il 2016 relativa al PNI 2015-2018: “Considerando l’aumento della sensibilità dei cittadini sulle tematiche che riguardano gli animali, è necessario mantenere alta l’attenzione sulla corretta gestione degli stessi in tutte le fasi, dallo scarico alla catena di macellazione, organizzando corsi di aggiornamento continuo di tutto il personale coinvolto (veterinari, operatori ecc.) e implementando i controlli ufficiali su tutto il territorio”.
In Francia la discussione sulla possibilità di installare le telecamere nei macelli per legge è aperta da oltre un anno, mentre l’Inghilterra ha recentemente approvato una legge in questa direzione.
“L’installazione delle telecamere nei macelli italiani – ha dichiarato Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia Onlus – può rappresentare una vera opportunità per migliorare la protezione degli animali, dare più garanzie ai lavoratori, compresi i veterinari, e per operare in condizioni di sicurezza e con migliorati standard, anche nell’interesse dei consumatori”.
Per Legambiente, CIWF Italia e Animal Law “la videosorveglianza, unita a un controllo serio e frequente, può funzionare”. “Le telecamere nei macelli – spiegano le associazioni – possono essere uno strumento prezioso per aiutare a garantire il rispetto della normativa vigente; per limitare, tramite il suo effetto deterrente, le eventuali violazioni della normativa che tutela gli animali; documentare gli eventuali abusi o maltrattamenti nei confronti degli animali da parte del personale operante nel macello; coadiuvare, grazie alle immagini raccolte, la formazione del personale; prevenire gli incidenti e preservare la sicurezza del personale. Proteggere, inoltre, gli impiegati e il responsabile della tutela del benessere animale da intimidazioni e false accuse, contrastare le cattive modalità di stordimento e abbattimento, migliorare le condizioni generale del benessere animale”.
Recenti ricerche dimostrano peraltro che i consumatori vorrebbero una maggiore informazione su come vengono trattati gli animali da allevamento e più trasparenza nelle etichette, che rappresentano la prima arma a disposizione per fare una scelta di consumo consapevole. Ciò si traduce nella disponibilità a pagare di più uova e carni che garantiscano un maggior benessere animale.
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