Il latte è considerato dalla maggior parte di noi
un alimento essenziale, soprattutto perché contiene il calcio. Ma
davvero questo prezioso minerale è contenuto solo nei latticini? E
siamo certi che latte e derivati apportino soltanto benefici al nostro
organismo?
Il calcio è senza dubbio un minerale importantissimo per l’essere
umano. Assolve funzioni vitali sia durante l’età dello sviluppo sia in
età matura.
Fino agli anni ’50 del secolo scorso l’assunzione di latte vaccino era modesta.
Al
mattino si usava fare colazione con la zuppa d’infuso d’orzo, con fette
di pane raffermo bagnate con il brodo di fagioli, con frutta di
stagione o, perfino, con la polenta arrostita unita a verdure. Anche
gli snack erano costituiti da prodotti semplici, come noci, semi, pane
e olio o frutta fresca.
Il latte rappresentava un’opportunità saltuaria e veniva consumato non pastorizzato: si mungeva, si bolliva ed era
pronto per l’uso. I formaggi erano in prevalenza ovini e riservati a
occasioni speciali.
In seguito abbiamo avuto il “boom” del latte vaccino e dei suoi derivati.
In
ogni casa sono arrivati litri e litri di latte, chili e chili di
formaggi, tonnellate di mozzarella, ricotta e fiumi di yogurt.
Oggi
troviamo ovunque latte pastorizzato di vari tipi: con o senza lattosio,
a lunga conservazione, scremato o parzialmente scremato e, dulcis in
fundo, con vitamine aggiunte.
Formaggi di ogni genere, fusi o stagionati, yogurt agli svariatissimi sapori, affollano gli scaffali dei supermercati.
L’informazione chiave relativa a questi alimenti è la seguente:
latte e derivati = calcio!
Nel
pensiero delle persone si è radicata tale idea, per cui, qualora
insorge l’intolleranza alle proteine del latte ci si sente persi.
Sembra quasi che il latte, più del petrolio, sia necessario perché il
mondo vada avanti.
Il latte vaccino è davvero indispensabile all’essere umano?
Secondo Naboru Muramoto, autore del libro “Il medico di se stessi” (Ed. Feltrinelli) “il
latte di mucca non è un alimento perfetto per l’uomo, i neonati e i
bambini non dovrebbero mai essere nutriti con il latte vaccino”.
Da un articolo de La Repubblica (1 ottobre 1992, pag. 19) risulta che il latte di mucca fa male causando perfino il diabete:
Washington
– Alla larga dal latte, fa male! Un gruppo di medici americani, in
prima fila due famosi pediatri, Benjamin Spoke and Frank Oski, ha
dichiarato guerra all’alimento prodotto dalle mucche. Secondo la loro
teoria, il latte provocherebbe malattie anche molto serie come il
diabete, e diversi tipi di allergie. E adesso è già polemica, feroce.
Direttore del reparto pediatrico alla prestigiosa John Hopkins
University di Baltimora, il professor Oski è categorico: «Non vedo
proprio il motivo di bere latte di mucca, in nessuna fase della nostra
vita. È roba fatta per le mucche, non per gli esseri umani. Dovremmo
smettere completamente di berlo. Fin da oggi stesso».
Il testo Dietologia clinica, alimenti e malattie (Medi Edizioni, 1999) riferisce che per il 3%, su 1310 soggetti
selezionati, il latte e derivati scatenavano emicranie. Lo stesso
manuale consiglia la “dieta Mc Ewen” per le malattie cutanee, che al
primo punto esclude gli alimenti a base di latte di mucca.
«Le
manifestazioni patologiche dovute a fattori alimentari costituiscono un
problema sempre più rilevante nelle popolazioni dei paesi
industrializzati. Peraltro, soprattutto nel bambino, i fattori che
predispongono all’allergia alimentare, con sintomi respiratori e asma
in primo luogo, sono numerosi, ma quelli identificati con maggiore
sicurezza contemplano l’esposizione ad alimenti quali il latte vaccino,
l’uovo e il pesce […]».
Inoltre, Robert Cohen nel suo libro Milk, A-Z [1999], spiega:
«Ogni bicchiere di latte di mucca raddoppia la quantità dell’ormone
IGF-1 nel corpo umano, sostanza che sostiene l’aumento di dimensioni
del cancro».
L’informazione ormonale del latte, quella della
crescita veloce (utile al vitello che cresce fino a 300 Kg in pochi
mesi) potrebbe avere a che fare con la crescita veloce di cellule come
fibromi, sarcomi, cancri.
Lorenzo Acerra, nel suo ultimo testo Il mal di latte documenta, in modo accurato, come gli elementi contenuti nel latte
lavorato dall’industria alimentare (fenilalanina, tirosina, fosfati,
ADH, IGF-I, ecc.) possono essere collegati all’insorgere di diabete,
problemi di permeabilità intestinale, allergie, otiti, tonsilliti,
coliche, sinusiti, orticarie, disturbi al sistema vascolare,
osteoporosi, disturbi ormonali, ecc.
Però…, visto che il latte contiene il calcio, è il caso di correre qualche rischio??!
Occhio al calcio!!!
Quanto
calcio è veramente contenuto nel latte vaccino e quanto calcio è
contenuto in altri alimenti di tipo vegetale? Scopriamolo mettendoli a
confronto.
Latte vaccino – Alimenti vegetali
Per ogni 100g. di alimento Calcio contenuto in mg.
Latte vaccino intero 118
Latte di capra 129
Panna cruda vaccina 102
Semi di sesamo 1160
Tahin (burro di semi di sesamo) 100
Mandorle 234
Nocciole 209
Tofu secco 590
Tofu fresco 146
Tempeh 142
Farina di soia 189
Avena integrale 55
Orzo allo stato grezzo 32
Fu (prot. veg. Glutine) 33
Seitan (prot. Veg. Glutine) 19
Riso integrale 22
Ceci 150
Amaranto 490
Quinoa 141
Broccolo 103
Cime di rapa 246
Foglie di barbabietola 119
Foglie di cavolo 203
Alghe arame 1170
Alghe hijiki 1400
Alghe wakame 1300
Tè bancha in rametti 720
(Fonti: Manuale n. 8 (1975) del Ministero dell’agricoltura degli Stati Uniti
(1964-1984) Associazione giapponese per l’alimentazione
(1981-82) Tabelle tedesche della composizione dei cibi e della nutrizione).
Ebbene, siamo certi che conviene assumere latte?
Abbiamo fatto bene i conti!??
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