Gli allarmi lanciati dalle autorità sanitarie pubbliche in questi ultimi tempi, sulla distribuzione di latte alla spina contaminato dall’Escherichia coli, suonano un po’ stonati alle orecchie di chi, fortunato lui, riesce ad avere un minimo di conoscenza dei fatti concreti nel nostro paese.
Il consumo di latte crudo contaminato da questo batterio avrebbe infatti causato 9 casi (3 nel 2007 e 6 nel 2008) di sindrome emolitica uremica, una grave malattia renale provocata nei bambini appunto dall’E. coli.
Quello che suscita stupore è che ogni anno i casi di questa malattia, monitorata dal 1988 al 2004, sono circa 30-40 (dati dell’Osservatorio Epidemiologico della Regione Campania). Il tasso nazionale d’incidenza medio annuale per questa sindrome è di 0,27 casi per 100.000 abitanti, inferiore alla media di altri paesi europei.
L’intervento delle istituzioni sulla vendita di latte crudo, quindi, sembra abbastanza inopportuno o forse perlomeno affrettato visto che i casi degli ultimi anni sarebbero addirittura inferiori a quelli degli anni precedenti…
Si dovrebbero fare accertamenti più approfonditi e inconfutabili prima di scoraggiare i consumatori rispetto a un alimento sicuramente molto più salutare del devitalizzato latte commerciale che troviamo nei supermercati.
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