Gli italiani e il sonno, l’importanza di dormire bene

Soltanto la metà degli italiani dorme bene ogni notte e il principale nemico del sonno è il lavoro, che crea agitazione e tiene svegli: il 76% dei lavoratori confessa infatti di dormire meglio nel weekend o durante le vacanze.

Più di un italiano su tre va a letto prima di mezzanotte (tra le 23 e le 23.30), anche se non manca chi sta in piedi fino a tardi: ad andare a letto ben dopo la mezzanotte è in particolare il 15% degli uomini, il 29% degli imprenditori, liberi professionisti e lavoratori autonomi. Al contrario degli over 65 (22%) e dei pensionati (19%), che abitualmente si coricano entro le 21.30 e passano più tempo a letto (anche 10 ore).

È confermata l’abitudine degli operai ad alzarsi prima delle 6, mentre sono le casalinghe e i 55-64enni ad alzarsi più tardi, ovvero tra le 7 e le 8. Chi lavora, in particolare tra i 35 e 54 anni, si alza mediamente intorno alle 7, mentre gli ultra 65enni sono tra i più mattinieri.

Questi alcuni dei dati emersi dall’indagine “Italiani e il sonno. L’importanza di dormire bene ad ogni età”, realizzata dall’istituto di ricerche ISPO per Tena e condotta su un campione di oltre 600 persone.

“Il sonno – ha spiegato Renato Mannheimer, presidente Ispo e curatore della ricerca – è considerato di grande valore per gli italiani. Ha effetti fisici e psicologici. E aiuta ad accrescere fortemente la nostra qualità di vita. È un’esperienza piacevole, specie per i più giovani. Non a caso, la maggior parte della gente dorme il tempo giusto, 8 ore. E, contrariamente a quello che molti pensano, tra gli anziani è superiore la quota di chi dorme di più”.

Se per la quasi totalità della popolazione (98%) il sonno è considerato necessario per recuperare forze ed energie, il non dormire a sufficienza o il dormire male incidono notevolmente sull’umore per 7 italiani su 10. “Diverse ricerche hanno chiarito lo stretto rapporto tra sonno e umore – ha spiegato Luigi Ferini Strambi, neurologo responsabile Centro per i Disturbi del Sonno dell’Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano -. L’insonnia, infatti, non solo è spesso la prima spia di una depressione, ma anche un fattore che facilita la depressione ed eventuali ricadute”.

Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione