Sigarette: aumentano i fumatori italiani

Aumenta in Italia il numero dei fumatori. Nel nostro Paese fuma il 22.7% della popolazione sopra i 15 anni, circa 11.8 milioni di persone, più di mezzo milione in piu’ rispetto al 2010. Di questi 6.5 milioni di uomini e 5.3 milioni di donne. La fascia d’età in cui si riscontra la prevalenza maggiore  è quella dei 25-44 anni con il 28.3%, contro il 18.8% della fascia dei 15-24 anni e il 26% di quella dei 45-64 anni.

È questo il quadro delineato da un’indagine condotta dalla Doxa per conto dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Milano e l’Istituto Mario Negri, e presentata in vista della Giornata Mondiale senza Tabacco che si celebrerà il prossimo 31 maggio.

“Il 15.7% dei giovani – ha spiegato Franca Fossati-Bellani, presidente della Sezione di Milano della  Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – inizia a fumare prima dei 15 anni: il 17.7% tra i maschi e il 13% tra le femmine. Il 61% inizia a fumare per l’influenza degli amici e dei compagni di scuola. Diventa prioritario continuare a rafforzare gli interventi nei confronti dei giovanissimi”.

“Nel nostro paese – aggiunge Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano – sono attribuibili al fumo di tabacco 80 mila decessi all’anno pari al 14,2% di tutte le morti. C’e’ una generazione di italiani, quella tra i 40 e 60 anni, che sono ad alto rischio di essere colpiti dalle malattie fumo correlate in quanto consumatori di tabacco da lungo tempo.

Sono quindi necessarie misure di intervento: la piu’ immediata potrebbe essere un forte aumento del prezzo del pacchetto di sigarette, come avviene negli Stati Uniti e in Inghilterra dove il prezzo varia dagli 8 ai 10 euro, anche se dall’indagine emerge che il 50.5% continuerebbe a fumare allo stesso modo se il prezzo minimo delle sigarette fosse di 5 euro.

Un altro provvedimento utile a ridurre il numero dei fumatori potrebbe essere l’estensione dei divieti: il 29.2% del campione si dice abbastanza favorevole al divieto nei parchi e giardini pubblici e il 32.7% negli stadi. Si dice molto favorevole all’estensione del divieto nelle aree aperte degli ospedali il 42.7% e nei cortile delle scuole il 46.4%”.

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