Otto italiani su dieci consumano alcol , più precisamente il 90% dei maschi e il 70% delle femmine. Su 100 italiani di 13 anni e oltre, il 63% sono consumatori regolari, il 15,6% sono consumatori occasionali, 21,4% non consumatori. Diminuisce il consumo di vino, che però resta tuttora la bevanda alcolica preferita, e aumenta quello di birra.
Tra i giovani di età compresa tra i 13 ed i 14 anni la percentuale di consumatori fra i giovani è inferiore alla media nazionale: il 70%, contro l’80 della media nazionale. È però in crescita tra i giovani il fenomeno dell’abuso di alcool: è a rischio il 23% dei giovani consumatori. Inoltre, il 17% della popolazione ha guidato pensando di aver bevuto un po’ troppo.
Sono questi i dati principali emersi dalla ricerca realizzata dall’istituto Doxa e commissionata dall’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool sui comportamenti, le opinioni, e gli atteggiamenti degli italiani adulti e dei giovani in merito ai consumi di bevande alcoliche.
L‘indagine, la sesta campionaria effettuata a cinque anni di distanza dalla precedente del 2005, è basata su un campione molto vasto e di tre volte superiore al numero solitamente usato per le rilevazioni nazionali di uso corrente. A 2.026 cittadini è stato somministrato un questionario con apposite interviste individuali e personali a domicilio, registrate con tutte le cautele del caso a difesa sia dell’intervistato che dell’attendibilità delle risposte.
Chi beve frequentemente lo fa soprattutto durante i pasti. Prevalgono i consumi a casa, durante i pasti, per il vino (l’84% della popolazione che beve lo fa in questa circostanza) mentre per la birra prevale il consumo sociale al bar/pub/birrerie. In Italia, dunque, l’abitudine al consumo di tipo alimentare è ancora dominante.
“La maggioranza degli italiani beve lontano dai modelli drammatizzati dello sballo del sabato sera e non si iscrive d’ufficio nel numero degli irresponsabili che abusano prima di mettersi al volante”, ha commentato il vice Presidente dell’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool, Michele Contel.
“Ciò non significa chiudere gli occhi di fronte a fasce di abuso giovanile e adulto che preoccupano l’opinione pubblica – ha aggiunto Contel – si tratta di comportamenti che eludono ogni riferimento al piacere e al gusto delle bevande alcoliche, espressivi casomai di disagi interiori e collettivi che confinano pericolosamente con l’autodistruzione”.
Per quanto riguarda i fenomeni di abuso, l’Italia resta comunque in una situazione nettamente migliore rispetto ai Paesi del Nord Europa e ciò in forza della nostra tradizione culturale la quale però, a causa della globalizzazione dei comportamenti giovanili, sta subendo una progressiva erosione.
“Resta aperta la domanda – concludono Michele Contel e il presidente del Laboratorio Scientifico dell’Osservatorio, Enrico Tempesta – di cosa fare per difendere un modello antropologico di educazione al consumo che l’Italia, Paese mediterraneo per eccellenza, ha saputo maturare nel tempo, creando meccanismi sociali di autoregolazione che hanno saputo assicurare al nostro Paese forme di protezione dalla deriva patologica comune nelle culture asciutte del Nord Europa”.
Intanto in Russia per contrastare l’abuso di alcolici è stata lanciata una campagna pubblicitaria rivolta agli automobilisti che si mettono alla guida con livelli di alcol nel sangue sopra la soglia.
“Questo corpo potrebbe essere il tuo”: queste le parole scritte sul cartellone pubblicitario in cui è conficcato un corpo insanguinato, appeso e senza vita. Del corpo del ragazzo sul cartellone si vedono, da una parte, le gambe e delle macchie di sangue, dall’altra, il resto del corpo, la testa coperta da un cappello di Babbo Natale e le mani ancora sul volante.
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