L’intestino tenue presenta poche patologie, i problemi maggiori compaiono invece al colon sia su base nervosa che tossica/infettiva, un’alterazione della flora intestinale può produrre sostanze irritanti come indolo e scatolo. Inoltre il colon è uno dei bersagli delle distonie neurovegetative. La colite è una patologia molto diffusa come anche il sintomo del meteorismo.
Oligoelementi
Manganese-Cobalto (Mn-Co)
È un oligoelemento specifico per il trattamento del terreno distonico con disturbi di tipo neurovegetativo, il suo utilizzo nella sindrome del colon irritabile è fondamentale, si abbina molto bene ai rimedi fitoterapici.
Fitoterapia
Argilla verde ventilata per uso alimentare
Si mette un cucchiaino di argilla in un bicchiere di acqua la sera e al mattino si beve solo l’acqua (sovranatante); è bene continuare per almeno tre settimane, in questo modo si eliminano i gonfiori e l’infiammazione intestinale.
Per un utilizzo più sintomatico si prepara l’argilla con acqua tiepida, si possono aggiungere 1 goccia di OE Anice e 1 goccia di OE Finocchio, si lascia riposare pochi minuti e si assume dopo i pasti. Con questo rimedio si sfrutta la capacità assorbente dell’argilla nei confronti del meteorismo e la proprietà antimeteorica dei due oli essenziali. Si assume al bisogno.
Angelica tisana
Ottima per il meteorismo se unita a Malva, Altea, Anice e Finocchio.
Mirtillo rosso MG
È un prezioso rimedio per tutti i disturbi del colon, in particolare ne regola la funzionalità, ha un’azione di stimolo e di tonificazione in caso di inerzia, quindi nella fase della stipsi. Agisce in senso sedativo e spasmolitico in caso di ipertono nella fase di manifestazioni diarroiche.
Fico gemme MG
È il macerato più importante nel mantenimento dell’omeostasi e dei ritmi psico-biologici, ha proprietà antidistonica, antispasmodica e sedativa del sistema neurovegetativo, con particolare tropismo per l’asse cortico-ipofisario-ipotalamico.
Fico radichette MG
La sua attività è particolarmente incentrata sulla regolazione del tono neurovegetativo intestinale, pertanto regolarizza le secrezioni e la peristalsi intestinale, ed è utile in caso di stipsi.
Tiglio MG
È una sorta di ansiolitico privo di effetti collaterali: utile come sedativo e antispasmodico, modula l’ipereccitabilità (iride con disposizione vegetativo spastica).
Quercia MG
Utile nelle stipsi da atonia intestinale (vedi nell’iride la zona del colon dilatata), è molto efficace l’aromatintura che si ottiene aggiungendo alla Quercia MG da 50 ml OE di Copaiba 10 gocce, OE di Sedano 10 gocce, OE di Salvia sclarea 10 gocce. Talora si aggiunge anche OE di Curcuma 10 gocce, se oltre all’atonia vi è un disturbo di tipo epatico (vedi nell’iride la presenza di segni nell’area epatica, oppure macchie marroni sulla zona colon).
Magnolia officinale gemme MG
Questo gemmoterapico è attivo nelle turbe funzionali gastroenteriche da alterata motilità, nel meteorismo, nelle disbiosi intestinali e nella costipazione.
Potentilla TM
Antidiarroico e spasmolitico, è indicato in presenza di crampi addominali e di feci liquide.
Camomilla TM
Nota soprattutto come tranquillante, è interessante per prevenire le complicazioni infiammatorie e per riequilibrare l’assetto dei simbionti (flora batterica).
Melissa TM
Ha un’azione spasmolitica e carminativa. È un buon tranquillante, attraverso la modulazione del substrato psico-nervoso rimedia la tensione nervosa originata dall’ansia, dall’emotività e dallo stress che si localizza a livello gastro-intestinale.
Angelica TM
Ha un’azione spasmolitica sulla muscolatura gastrica e intestinale, inoltre riduce le tendenze fermentative intestinali e l’aerofagia.
Orzo (mucillagine)
La mucillagine d’orzo ha proprietà emollienti, è particolarmente adatta nei disturbi funzionali del colon, nelle disbiosi (alterazioni della flora) e nelle infiammazioni della mucosa intestinale, risolve le patologie dovute all’eccessiva stenia delle mucose intestinali di origine costituzionale, psicosomatica, iatrogena (dovuta a farmaci, in questo caso da abuso di lassativi).
Malva (mucillagine)
Ha un’azione emolliente, antinfiammatoria e decongestionante su tutte le mucose dell’apparato gastroenterico.
Psillio
Le mucillagini dello psillio richiamano acqua, lo rendono efficace sia in caso di stipsi che di diarrea, in un caso idrata le feci, nell’altro assorbe l’eccesso di liquido contenuto nel lume intestinale.
Rabarbaro
È utile per la stipsi con eccesso di calore interno che asciuga le feci.
Clorofilla
La clorofilla è il pigmento verde contenuto nei cloroplasti delle foglie e delle parti giovani del fusto dei vegetali e, in presenza di luce, permette il processo della fotosintesi. Oltre a una funzione emopoietica (aumenta i globuli rossi del sangue), ha un’ottima funzione disintossicante e rivitalizzante sulla mucosa dell’intestino; disinfiamma, purifica, porta sollievo nei disturbi funzionali del colon, tonifica l’intero organismo. In particolare la forma spagirica agisce nei disturbi del colon di origine psicosomatica e in generale da stress.
Mirtillo succo
È utile in caso di feci molli e diarrea, ha un’azione astringente e antisettica.
Omeopatia
Ignatia 9-15 CH, Cuprum 7 CH
Agiscono sull’aspetto sintomatico, il primo per le coliti di origine nervosa (distonie neurovegetative) e il secondo per gli spasmi colitici.
Nux vomica 9 CH
È efficace per la stipsi con stimolo inefficace o per abuso di lassativi.
Floriterapia
Si preferisce Rock Water per la stipsi e Gentian per la diarrea.
Flower’s Energy 11
La miscela floreale Flower’s Energy 11 è adatta a tutti i problemi intestinali.
Alimentazione
Per quanto riguarda la sindrome del colon irritabile, che è una delle problematiche intestinali più frequenti, benché all’origine vi siano la tensione psichica e gli squilibri emotivo-viscerali, va comunque evidenziato come l’alimentazione rivesta un ruolo notevole nel prevenirla e nel curarla. Gli alimenti industriali, elaborati chimicamente e addizionati con sostanze conservanti e coloranti, sono nemici del colon tanto quanto l’abitudine di consumare pasti asciutti e freddi, peggio ancora se frettolosamente, in piedi, parlando di lavoro.
È importantissimo non introdurre cibi che producano un eccesso di gas il quale, causando l’iperdistensione del colon, può innescare o peggiorare la sintomatologia. Occorre inoltre evitare alimenti quali carni, insaccati, formaggi, uova, alcool, tè, caffè che accrescono la secrezione di muco e/o riscaldano eccessivamente i visceri, determinando un aumento della temperatura intestinale.
In generale, il cibo di origine animale ha bisogno di un tempo di digestione più lungo rispetto a quello di origine vegetale, per di più richiama un maggiore afflusso di sangue alla mucosa viscerale, facilitando così l’insorgenza di processi infiammatori. L’unico consigliabile è il pesce, e in particolare il pesce azzurro, perché meno riscaldante e inoltre ricco di grassi insaturi, ottimi per la salute della mucosa intestinale.
I legumi sono da evitare, in quanto producono fermentazione in questi soggetti già ipersensibili, in particolare nei periodi di acuzie. In assenza di sintomi, si possono consumare lenticchie rosse decorticate o legumi passati (in quanto è eliminata la buccia). In linea di massima, i legumi vanno cotti con un pezzettino di alga kombu che, oltre a ridurre i processi di fermentazione, contiene mucillagini e nutrienti utili per la mucosa del colon.
Sono assolutamente da evitare il latte vaccino e i derivati che infiammano l’intestino e aumentano la secrezione di muco. Tra le verdure è bene evitare, nei periodi critici, i cavoli, i cavoletti, le cipolle cotte. Quanto alla frutta, sono sconsigliate le albicocche, l’uva, le banane, la frutta secca. Tra gli integratori è da bandire il lievito di birra e da preferire il germe di grano. Tra le spezie sono sconsigliabili quelle più piccanti.
L’alimentazione corretta consiste nel consumo di cereali integrali, verdure, pesce, proteine vegetali quali tofu e tempeh (prodotti ottenuti dalla lavorazione della soia), seitan (glutine di grano) in minore quantità, poca frutta, una piccola quantità di alghe, semi oleosi (sesamo), zuppe di miso (prodotto fermentato derivato dalla soia). Nei periodi in cui i sintomi sono più acuti e prevale la diarrea è meglio consumare cibi semintegrali, creme di cereali, zuppe di miso, le verdure che sono tollerate. Si raccomanda inoltre di bere acqua minerale naturale e tè bancha e di evitare invece le bibite gassate e il vino.
In generale, vanno ridotti i cibi eccessivamente yin (che tendono a gonfiare, a dilatare il colon) e quelli eccessivamente yang (che lo scaldano e l’infiammano).
La sintomatologia è estremamente alternante, in quanto si va dalla stipsi alla diarrea. Va quindi ricercata una sorta di equilibrio tra le due tendenze opposte di trattenere e di scaricare.
Se ciò è vero a livello simbolico e psicologico, è altrettanto vero anche sul piano alimentare, in cui gli eccessi in un senso o nell’altro si rivelano deleteri. Ecco perché, in questa sindrome più che mai, l’alimentazione deve essere bilanciata, equilibrata: occorre trovare la “via di mezzo” tra cibi e sapori, cosicché non risultino troppo salati o piccanti o dolci o amari o aspri, non diano né troppo fuoco né troppo freddo. Lo stesso dicasi anche per un altro aspetto fondamentale, il tipo di cottura degli alimenti, che non dovrà essere né estremamente yang né troppo yin.
Cotture dall’estremo yang all’estremo yin
Fritto > Piastra > Forno > Saltato > Scottato > Stufato > Bollito
È evidente che i fritti saranno da sconsigliare, così come la verdura bollita. Saranno certamente da preferire le verdure appena scottate (tuffate a pezzetti nell’acqua salata che bolle e tolte appena l’acqua ricomincia a bollire) o saltate in padella con un pizzico di sale e, subito dopo, con l’aggiunta di poco olio. Bene, ogni tanto, anche le verdure cotte al forno.
La “cucina bilanciata” porterà equilibrio non solo a livello intestinale, ma anche nella psiche, che potrà calmarsi e osservare con più distanza e lucidità le problematiche quotidiane e le situazioni interiori non ancora risolte.
In caso di stitichezza, l’alimentazione è sempre il punto di partenza. La maggior parte delle persone consuma cibi raffinati e alimenti industriali, lo zucchero è in eccesso e le bevande gassate sostituiscono il naturale bisogno di bere acqua naturale. È importantissimo un aumento della fibra alimentare nel trattamento della stitichezza cronica. Le fonti alimentari di fibre sono verdure (45%); cereali integrali e legumi (35%); frutta (20%). Le fibre si distinguono in insolubili e solubili. Le prime sono la cellulosa contenuta nei cereali integrali, nella crusca di grano, nelle verdure; l’emicellulosa contenuta nei cereali integrali, nella crusca d’avena, nelle verdure; la lignina contenuta nei cereali integrali e nelle verdure legnose.
Le seconde sono le pectine contenute nella frutta, in particolare nella buccia di mele e agrumi e nelle verdure; le gomme contenute nei legumi e nell’avena; le mucillagini contenute nei legumi, nell’avena, nei semi (nello strato più interno: endosperma); i polisaccaridi algali contenuti nelle alghe.
Le fibre insolubili richiamano acqua, aumentano la massa fecale e stimolano la motilità intestinale, risolvendo la stitichezza cronica. Le fibre solubili, richiamando acqua, formano una sorta di gel vischioso che regolarizza il transito intestinale e sono utili sia in caso di diarrea che di stitichezza. Inoltre le fibre sono un ottimo substrato per la fermentazione batterica a livello del colon e pertanto consentono il mantenimento di un’efficiente flora batterica intestinale. È stato stimato che l’assunzione di fibra dovrebbe essere di 0,5 g/kg (30-40 g) al giorno.
Molti cercano di risolvere il problema continuando a consumare farine bianche che poi integrano con un po’ di crusca. Questo ha poco senso in quanto non si raggiungerà mai l’equilibrio che la natura ha previsto. Inoltre, nel cibo integrale non sono presenti solo le fibre ma anche le vitamine, gli aminoacidi e i minerali che con la raffinazione vanno persi. Infine, il consumo di crusca riduce l’assorbimento di alcuni minerali, cosa che non avviene consumando cibo integrale.
In particolare, vi sono degli alimenti che hanno proprietà regolatrici a livello intestinale: tutti i cereali integrali e biologici (soprattutto l’orzo, l’avena e il riso), pane integrale, minestre e zuppe, la zuppa di miso (prodotto fermentato a base di cereali e soia) ripristinano la flora intestinale. I legumi possono essere passati, se vi sono problemi di flatulenza. Ottime sono le verdure a foglia verde, quali porri, cavoli, ecc., così come la frutta fresca e cotta, come kiwi, cachi, fichi, prugne secche e mele cotte.
Inoltre, gli oli hanno proprietà lubrificanti e lenitive, tra questi ricordiamo l’olio di oliva e l’olio di lino che hanno anche un effetto antinfiammatorio sulla mucosa intestinale.
Vanno dunque evitate le farine bianche, i cibi raffinati, lo zucchero bianco, le bevande gassate, gli insaccati, la carne, i formaggi, il cacao, il cioccolato, il tè, il caffè.
È importante anche bere molta acqua, almeno 1,5 litri al dì, abbondando soprattutto il mattino a digiuno, preferire cibi freschi e cucinati da poco, masticare bene, pranzare in un’atmosfera serena, senza fretta, cenare almeno due ore prima di coricarsi. In caso di stitichezza è bene bere dell’acqua con un residuo fisso relativamente alto, quindi le acque minerali. Le acque si dividono in oligominerali e minerali e si distinguono in base al valore del residuo fisso a 180°C (indicato su tutte le etichette). Le oligominerali sono iposmotiche, da utilizzare per urinare perché vengono assorbite rapidamente ed eliminate dai reni. Vanno dunque bene se si necessita di potenziare la diuresi, per disintossicare. Per la stitichezza è più opportuno scegliere un’acqua minerale con residuo fisso superiore ai 300 e meglio ancora le magnesiache.
I sali di magnesio non vengono assorbiti, trattengono acqua e rendono le feci morbide, in modo che possano essere eliminate più facilmente. Queste acque possono essere molto forti per cui si suggerisce di utilizzarle diluendole (due cucchiai di acqua magnesiaca in un bicchiere di acqua normale).
Inoltre, è bene praticare attività fisica almeno per venti minuti tre volte alla settimana, rafforzare il torchio muscolare addominale, recarsi alla toilette a ore fisse e senza fretta, anche non in presenza di stimolo e soprattutto ogni mattino dopo aver mangiato, non reprimere mai la voglia di evacuare, smettere di utilizzare continuativamente lassativi.
Spesso uno stile di vita adeguato è sufficiente per riportare il transito intestinale alla normalità. Si tratta di ristabilire un ritmo naturale, fisiologico del corpo che elimina scorie, batteri e tossine, per poter poi funzionare con un migliore rendimento e una più intensa vitalità; e questo richiede un’attenzione adeguata ai nostri ritmi generali di vita. Darsi il tempo di cucinarie cibo fresco, mangiare con tranquillità, effettuare un po’ di esercizio fisico, ricordarsi di bere acqua e di andare in bagno significa volersi bene e mettere in atto le semplici azioni che, soprattutto per chi vive in città, arrivano a volte sembrare superflue in nome del lavoro e del rendimento.
Anche per i bambini è fondamentale una buona alimentazione accompagnata da un ritmo di vita tranquillo e sereno. Hanno infatti bisogno di tempo, più tempo degli adulti per mangiare, giocare, andare al bagno; spesso invece li si invita ad affrettarsi, perché “c’è poco tempo” con il risultato di renderli nervosi e contratti.
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