Li vediamo i bambini nei passeggini portati
in gito da mamme o babysitter: sono un po’ annoiati, un po’
melanconici, silenziosi e soli. Sia quelli girati dalla parte di chi
spinge il carrozzino, sia quelli rivolti verso la strada. Alcuni di
tanto intanto si ribellano in solitudine e quasi con disperazione alle
cinghie di sicurezza che li bloccano al carrettino e poi di nuovo si
arrendono sconfitti, magari consolati da un biscotto o da un biberon
pieno. Altri si rassegnano a giocare con i loro piedi, con i quali,
però, si vede che han già giocato tante volte, ma la maggioranza guarda
nel vuoto, a metà strada tra sonno e veglia.
Dice ora la
psicologa che chi spinge il carrozzino dovrebbe rinunciare all’Ipod
che esclude il bambino da ogni possibile comunicazione, ridotto a
pacco da trasportare invece di essere, come
dovrebbe, compagno di passeggiata. E che dire allora delle mamme e
delle babysitter che mentre «guidano» stanno fisse al telefonino? La
psicologa forse sosterrà che, se non altro, il piccolo viaggiatore
verrebbe cullato dal suono di una voce
amica, tuttavia, a incrociarli quei bambini, si ha la netta sensazione
che delle astruse conversazioni in volo sopra la loro testa se ne
fanno un baffo.
E pensare che chi esce con il cane sta
ben attento alle sue mosse, gli allunga o gli accorcia il guinzaglio a
seconda del bisogno, lo sollecita e gli parla – come se lui capisse –
gli dice fai questo, fai quello, attento al filo spinato, quanto volte
ti ho detto di non disturbare la signora… Con il bambino, invece, per
lo più silenzio – come se lui non capisse – e imbracatura sempre ben
tirata sul corpo. Chissà, forse ormai sono soltanto le nonne che con
i loro piccoli passeggeri ci parlano, ci ridono e fanno anche le facce:
sarà perché con i cellulari e gli Ipod non si ritrovano troppo bene,
ma i bambini che portano a spasso comunque sembrano più contenti.
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione