Quando il termometro scende il 70 per cento di chi soffre di artrite e artrosi ammette di patire particolarmente il freddo. Succede perché le basse temperature fanno contrarre muscoli attorno alle articolazioni, accentuando la pressione su di esse e quindi il dolore. Basta però un po’ di buonsenso per non desiderare ogni giorno di svernare agli antipodi: l’Arthritis Foundation ha pubblicato su Arthritis Today, la rivista per i pazienti, alcuni suggerimenti per resistere alla stagione più rigida.
ABITI CALDI – Prima regola, scegliere bene i tessuti dei vestiti preferendo quelli elastici (i tessuti rigidi sono sempre, comunque, più freddi). Il segreto infatti è trattenere il calore il più possibile, e un ottimo modo per farlo è vestirsi a strati: <È molto meglio che indossare un solo giaccone pesante: ogni strato “intrappola” aria calda e complessivamente si trattiene così molto più calore», spiegano gli esperti statunitensi. Contrariamente a ciò che si potrebbe credere, non occorre uscire conciati come l’omino Michelin per star caldi: gli strati devono essere in tessuti sottili, traspiranti e non assorbenti. Perfetta la seta o la lana merino, pollice verso per il cotone spesso: la seta, ad esempio, è traspirante ma molto compatta ed è perciò un isolante perfetto, ottima per gli indumenti intimi a contatto con la pelle. Sì anche alla piuma d’oca (il piumino è l’isolante naturale migliore, come insegnano gli uccelli) e alla lana: associata a fibre sintetiche come il poliestere guadagna in leggerezza, flessibilità e piacevolezza d’uso. Ottime anche le fibre sintetiche come il fleece, un materiale con le proprietà idrorepellenti della lana e la morbidezza della piuma. «È una buona idea anche fare ampio uso di colli alti e mettersi sempre cappello, sciarpa e guanti per uscire; se i guanti non entrano bene, non è un buon motivo per non indossarli», dicono gli statunitensi. L’importante è uscire con le mani ben coperte e magari con un bel paio di stivali a prova d’acqua: stare a piedi asciutti è essenziale per mantenersi caldi.
IN CASA – In tempi di crisi economica, non è comunque il caso di risparmiare sul riscaldamento: non servono certo 24 gradi, ma è indispensabile non tenere troppo bassa la temperatura dentro casa perché «il denaro risparmiato per il riscaldamento finiremmo per spenderlo in farmaci contro i reumatismi», specificano gli americani. Sì a tutto ciò che può servire a riscaldare piedi, mani o articolazioni doloranti (dalle pantofole riscaldate alle borse dell’acqua calda). Senza dimenticare buone abitudini che fanno bene alle articolazioni e non solo: un bagno caldo rilassa e attenua i dolori, una buona bevanda calda al mattino e alla sera, per iniziare e finire bene la giornata, scalda, calma e dà sollievo.
ALL’APERTO – Si può stare anche fuori, se ci si copre bene (sempre, anche se si tratta di uscire per pochissimi minuti per ritirare la posta o sistemare qualcosa in terrazzo); quando le temperature sono molto rigide, però, è consigliabile uscire soltanto se è davvero indispensabile. L’esercizio fisico è altrettanto essenziale: moltissimi pazienti tendono a essere più sedentari in inverno e ciò facilita il peggioramento dei sintomi. Semmai, meglio non avventurarsi in passeggiate serali: sono sicuramente piacevoli d’estate, ma non consigliabili a zero gradi, soprattutto perché in caso di ghiaccio aumenta il rischio di cadere e farsi male (e d’inverno la ripresa dai traumi è per giunta più lenta). Meglio camminare durante il giorno, quando c’è il sole che tra l’altro aiuta a mantenere i giusti livelli di vitamina D, utile per garantirsi ossa forti. Camminare all’aperto è più piacevole, per di più si è “costretti” a raggiungere degli obiettivi: sul tapis roulant basta premere il pulsante “stop” quando ci si annoia, se si è fuori bisogna comunque tornare all’auto o a casa. Ma se il freddo è davvero troppo intenso e uscire diventa un problema, è comunque opportuno dedicarsi ad attività fisiche che possano essere svolte al chiuso.
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione