Negli Stati Uniti si stanno rivelando inefficaci le piante geneticamente modificate per resistere all’attacco della diabrotica, un insetto predatore che colpisce in modo particolare il mais. A lanciare l’allarme sono stati ventidue entomologi, autori di una lettera indirizzata all’Agenzia per la protezione ambientale (EPA) sulla base di testimonianze e controlli effettuati in Illinois, Iowa, Minnesota, Nebraska and Sud Dakota.
La preoccupazione degli entomologi, coordinati da Joseph Spencer, professore all’Università dell’Illinois, riguarda i possibili danni al sistema di produzione agricola di ampie aree, basato sulla monocoltura del mais destinato sia all’industria mangimistica che a quella di trasformazione in bioetanolo.
Il problema riguarda un tipo di mais transgenico, il MON 88017, che esprime la proteina Cry3Bb1, sviluppato da Monsanto e autorizzato per la coltivazione nel 2003.
Alcuni ricercatori dello Iowa State University dallo scorso anno avevano documentato la presenza nei campi di una vasta popolazione di insetti (il 50% circa), diventati resistenti alla proteina Cry3Bb1espressa da alcuni ibridi di mais Bt, e avevano segnalato la necessità di rivedere le linee guida per la gestione delle coltivazioni transgeniche, in particolare la distanza di separazione tra i campi coltivati con il mais OGM e quelli convenzionali.
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