In Italia più di 200 mila neonati sono stati esposti in gravidanza a livelli di mercurio al di sopra della soglia di sicurezza. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health e condotta dall’Ehesp di Rennes che fa una stima dei casi potenziali basandosi sulla raccolta di campioni di capelli sia delle mamme che dei bambini in 17 Paesi.
Secondo le stime circa un milione e mezzo-due milioni di bambini europei nascono ogni anno con un’esposizione al metilmercurio sopra i limiti di sicurezza stabiliti di 0,58 microgrammi per grammo e duecentomila sopra il limite raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ di 2,5 microgrammi per grammo. Sebbene il mercurio sia rilasciato naturalmente nell’ambiente tramire, ad esempio, le eruzioni vulcaniche e gli incendi boschivi, la maggior parte della diffusione del metallo inquinante è generata dai combustibili fossili.
Il mercurio ha un effetto neurotossico, influendo sullo sviluppo cerebrale e conseguentemente sul quoziente intellettivo del bambino.
“Se si convertono gli effetti del mercurio in punti di quoziente intellettivo persi – spiegano gli autori – si ottengono 700 mila punti persi l’anno, corrispondenti a una cifra intorno agli 8-9 mila milioni di euro, soprattutto nel Sud del continente”.
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