Entro il 2050 l’inquinamento dell’aria diventerà la principale causa ambientale di morti precoci. A lanciare l’allarme è l’Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) secondo cui i casi mortali potrebbero salire a 3,6 milioni di persone all’anno, con una elevata concentrazione in Cina e India.
Secondo l’OECD l’aumento del tasso di mortalità sarà determinato alla crescita della produzione economica, alla quale corrisponderà una crescita dell’80% del consumo di energia. In assenza di una rivoluzione energetica, l’85% dell’energia continuerà ad essere prodotta mediante combustibili fossili.
Particolarmente inquinante è il carbone: anche le centrali a carbone più moderne, permettono di abbattere soltanto una parte delle sostanze inquinanti emesse dall’impianto.
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