La pianura padana è l’area più inquinata d’Europa. Se in media ogni cittadino dell’Unione europea perde 8,6 mesi di vita a causa dello smog, in Pianura Padana si arriva anche a 2-3 anni di vita.
L’allarmante dato emerge dai risultati del programma Cafe (Clean Air For Europe) della Commissione europea che ha valutato gli effetti del Pm 2,5 prodotto dalle attività umane sull’aspettativa di vita. Tali dati sono stati al centro del convegno RespiraMi, organizzato dalla Fondazione Policlinico di Milano.
Ad essere sotto accusa è in particolare la composizione delle polveri sottili.
Come ha ricordato Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Policlinico, “lo studio EpiAir, promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie ha mostrato un innalzamento immediato della mortalità per cause naturali dello 0,69% per ogni aumento di 10 microgrammi/metro cubo di Pm10. “Vuol dire – spiega Mannucci – che, laddove ci sarebbero normalmente 1000 decessi, se ne registrano 7 in più”. Un’altra indagine sul Pm10 condotta in Lombardia ha stimato poi che qui gli sforamenti della soglia del 20%, raccomandata dall’Oms, provocano ogni anno 302 decessi, 231 dei quali si verificano a Milano.
Aumento di asma, tosse, raffreddore, mal di gola, bronchiti e polmoniti, peggioramenti importanti delle broncopneumopatie croniche ostruttive. Particolarmente suscettibili agli effetti dei veleni atmosferici sono i bambini perché hanno polmoni non ancora completamente sviluppati e perché respirando a una frequenza maggiore introducono nell’organismo anche una quantità più elevata di sostanze nocive.
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