Dopo una lunga notte di negoziati, a Ginevra oltre 140 nazioni hanno approvato il primo trattato vincolante sulla riduzione dell’uso e delle emissioni di mercurio.
Lo hanno annunciato il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) e la Svizzera, che, insieme alla Norvegia, ha avviato questo processo dieci anni fa.
L’accordo sul testo di una Convenzione Internazionale permetterà di ridurre a livello mondiale, le emissioni di mercurio, molto tossiche per la salute e per l’ambiente: mira a limitare la produzione e l’utilizzazione del mercurio, in particolare nella fabbricazione di prodotti e nei processi industriali, spiega una nota della delegazione svizzera. In particolare tra i prodotti di uso comune, dal 2020 saranno vietati alcuni tipi di batterie, di lampade compatte fluorescenti a risparmio energetico, alcuni saponi e cosmetici, termometri e apparecchi per la misurazione della pressione arteriosa. L’accordo disciplina inoltre la questione dello stoccaggio e del trattamento dei rifiuti contenenti mercurio.
Le emissioni annue di mercurio nell’atmosfera generate da attività umane sono pari circa 2000 tonnellate, di cui gran parte proviene dall’estrazione artigianale di oro e dalle centrali termiche alimentate a carbone o a lignite.
Il mercurio è un metallo pesante persistente, tossico per l’ambiente e gli esseri umani. Si accumula nell’organismo. Può provocare danni al sistema nervoso, a quello immunitario e a quello riproduttivo.
Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Environmental Health e condotta dall’Ehesp di Rennes stima che in Italia più di 200 mila neonati sono stati esposti in gravidanza a livelli di mercurio al di sopra della soglia di sicurezza. Lo studio fa una stima dei casi potenziali basandosi sulla raccolta di campioni di capelli sia delle mamme che dei bambini in 17 Paesi.
Secondo le stime circa un milione e mezzo-due milioni di bambini europei nascono ogni anno con un’esposizione al metilmercurio sopra i limiti di sicurezza stabiliti di 0,58 microgrammi per grammo e duecentomila sopra il limite raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di 2,5 microgrammi per grammo.
La Convenzione sarà aperta alla firma nell’ottobre 2013 a Minamata (Giappone), in memoria degli abitanti di questa città che per decenni sono stati vittime di una grave contaminazione da mercurio dopo l’avvelenamento delle acque della baia causato da una fabbrica.
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