L’inquinamento dell’aria in caso di gravidanza incide sullo sviluppo polmonare del neonato oltre a provocare un minor peso alla nascita dei bambini, che hanno un rischio del 60-70% in più di sviluppare asma. È quanto ha spiegato l’elevetico Nino Kuenzli a Milano nel corso di un Seminario Internazionale promosso da Pier Mannuccio Mannucci, Direttore scientifico dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e Sergio Harari, Direttore della Divisione Malattie respiratorie dell’Ospedale San Giuseppe.
L’esposizione cronica al PM2.5 aumenta inoltre il rischio di morire di cancro polmonare e di malattie cardiovascolari, secondo l’americano Joel Schwartz, epidemiologo di Harvard, considerato uno dei massimi esperti del mondo, che ha citato studi recenti che indicano come il rischio di mortalità da particolato è maggiore di quanto finora stimato. ”Negli Usa – ha spiegato l’esperto – ci si prepara ad abbassare la soglia accettabile di PM2,5 da 15 a 12 microgrammi per metro cubo, laddove in Europa si è ancora a 25.
Schwartz ha poi confermato il pericolo del Black Carbon, dicendo che questo prodotto della combustione incompleta dei carburanti, insieme all’ SO4 è associato a stress ossidativo e infiammazione dei polmoni, oltre che a particolari mutazioni del Dna favorenti l’asma.
Intanto, in occasione della Settimana internazionale per la prevenzione dell’avvelenamento da piombo (dal 20 al 26 ottobre) l’Organizzazione Mondiale della Sanità invita a far attenzione al piombo, metallo che può trovarsi in casa, tra l’altro nei giocattoli, nei mobili, nelle vernici.
Si stima che per l’esposizione a questo metallo ogni anno vi siano 600mila nuovi casi di bambini con disabilità intellettive, di cui il 99% vive in Paesi a basso e medio reddito, e 143mila morti l’anno.
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione