Influenza: come prevenirla e curarla naturalmente

L’inverno si avvicina lentamente anche se ancora qualche giornata di sole ci induce a non pensarci. E con il freddo sappiamo che arriveranno anche le classiche malattie invernali: influenze, raffreddori, mal di gola, sinusiti e tante altre ancora. Abbiamo ascoltato la televisione che già dalla fine di settembre ha cominciato, in un crescendo preoccupante, dopo la “nomination” delle influenze di turno annuale, a sciorinare tutto un corteo di informazioni terrorizzanti – “l’influenza si preannuncia molto virulenta” e “si prevede che metterà a letto un grande, grandissimo numero di persone”; non ho mai capito come si possa “scientificamente” prevedere tale numero. Ma dopo tutto questo sfacelo, ecco che arriva l’indicazione della possibile salvezza: il vaccino antinfluenzale.

Vaccino antinfluenzale? No, grazie
Tralasciando l’etica che genera e muove tali informazioni possiamo semplicemente affermare che tale vaccino non rappresenta, a mio avviso, un opportuno rimedio per l’influenza (figuriamoci per le altre malattie da cause non influenzali).
In effetti ogni anno vengono isolati 2-3 virus tra quelli che si prevede imperverseranno per il mondo e con questi vengono preparati i vaccini. Ma sappiamo altresì che i virus influenzali sono molto più numerosi di quelli approntati nei vaccini e poi esistono anche i virus parainfluenzali ed altri ancora, senza trascurare i batteri o i numerosi stati infiammatori non infettivi e così via. È evidente che contro tutte queste cose il vaccino non offre alcuna copertura. Sembra infatti che la vaccinazione antinfluenzale, più che assicurare una certa protezione contro quei pochissimi virus, “distolga” le nostre già malandate difese immunitarie dall’operare opportunamente ed efficacemente contro più del 90% degli altri microrganismi non compresi nel vaccino. Infatti si vedono sempre più persone vaccinate ammalarsi ripetutamente di “influenza”. Ma allora cosa possiamo fare se l’unico baluardo baluardo difensivo che ci viene proposto non è in grado di proteggerci adeguatamente?

Mantenersi in salute

La risposta sembrerebbe difficile e complessa a prima vista ma non lo è affatto.
Il problema di fondo è ovviamente mantenerci in salute e fare in modo che le nostre difese immunitarie siano normalmente attive. Come?

Innanzitutto con una sana alimentazione, che rappresenta il modo più diretto (e corretto) per attivare il nostro sistema immunitario. Cibi freschi, crudi, integrali con buone dosi di frutta e verdura di stagione e biologica ci possono sicuramente aiutare. La vitamina C, essendo altamente termolabile, viene quasi completamente distrutta dalla cottura e così altre sostanze di tipo enzimatico o gli oligoelementi, per cui è consigliabile integrare nella dieta quotidiana molti ortaggi crudi come il cavolo verza, o rosso, ed il peperone e frutta fresca come gli agrumi ed il kiwi. Non a caso la natura fa crescere in inverno tante verdure del genere come i cavoli, i cavolfiori e i broccoli, insieme ad altri ortaggi di provata attività immunostimolante come l’aglio, la cipolla, le mele ed un frutto autunnale, il melograno ricco di grandi sostanze antiossidanti.

In autunno può essere molto utile la cura del limone, depurativa, mineralizzante ed immunostimolante che si fa assumendo il succo di un limone spremuto e aggiungendo, ogni giorno, un altro limone sino a prendere il settimo giorno sette limoni spremuti tutti insieme. Poi si decresce diminuendo di un limone al giorno sino a tornare ad uno; si può quindi cessare la cura o mantenere il succo di un limone quotidiano per un tempo più lungo.
Il grande mondo degli alimenti freschi e vitali può sicuramente essere integrato da varie piante ad effetto terapeutico ed immunostimolante come l’echinacea, la rosa canina, l’acerola, l’uncaria tomentosa, il ribes nigrum, il timo e molte altre ancora, oltre al famoso prodotto dell’alveare, il propoli. Queste piante, assunte per via alimentare o sotto forma di soluzioni, tinture o estratti secchi, sono ricche di vitamine, oligoelementi ed altre componenti importanti in grado di aiutare le nostre difese.
Anche le alghe ed i funghi possiedono simili proprietà per il loro contenuto in polisaccaridi, flavonoidi e glicoproteine.
Inoltre gli oligoelementi come il manganese-rame, assunti 2-3 volte la settimana, esercitano una buona azione “diatesica” di prevenzione dei frequenti stati patologici febbrili del periodo invernale. Esistono poi in commercio degli immunomodulanti aspecifici di tipo omeopatico che possono fornire un ottimo supporto all’alimentazione ed alla fitoterapia. È utile, peraltro, salvaguardare anche l’equilibrio termico del corpo sia a livello alimentare, come già detto, sia evitando grandi sbalzi di temperatura tra gli ambienti casalinghi e lavorativi, spesso super-riscaldati, e l’ambiente esterno. Questa disattenzione favorisce lo squilibrio batterico del nostro corpo (sappiamo che tutto è equilibrio) e ci predispone alle malattie.

E se ci ammaliamo?
Anche i soggetti più sani, e soprattutto i bambini, possono incorrere nella malattia. In questo caso il medico o il pediatra hanno subito pronto l’antibiotico che, nella maggior parte dei casi, non solo è inutile (la gran parte delle malattie invernali sono virali, come l’influenza, quindi non sensibili agli antibiotici) ma addirittura dannoso, in quanto deprime le nostre difese immunitarie ed altera indebolendo il nostro organismo e predisponendolo ad ammalarsi nuovamente. Pertanto gli antibiotici andrebbero utilizzati solo in caso di estrema necessità per evitare, oltre ai problemi già descritti, anche l’assuefazione ad essi dei batteri più nocivi che ne diventano resistenti. Nei casi più numerosi e banali – oltre ai rimedi naturali con un buon potere antibiotico come il propoli – esistono altre sostanze con analoga attività, primi tra tutti gli oli essenziali.
Alcuni di essi (timo, cannella, origano ecc.) possiedono uno spiccato e dimostrato effetto antibatterico sovrapponibile e addirittura superiore a quello dei più comuni antibiotici e non provocano la resistenza batterica, come questi ultimi.
Molte piante con azione prevalentemente antinfiammatoria sono da sempre utilizzate come antinfluenzali: la spiraea ulmaria, la salix alba, (da cui per sintesi è stata “costruita” l’aspirina) l’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) per curare la sintomatologia prevalentemente dolorosa di tipo infiammatorio, ed anche un vecchio rimedio già conosciuto da Ippocrate e da Plinio, il sambuco nero, molto efficace nel controllare i più comuni sintomi influenzali e dotato di attività antinfiammatoria, antivirale e antiossidante. Il panorama fitoterapico non si esaurisce certo qui, ma i rimedi citati sono tra i più diffusi e conosciuti. Nelle fasi acute anche gli oligoelementi ci possono soccorrere; infatti una fialetta di rame oligoelementi assunta per 3-4 volte al giorno aiuta a combattere e superare meglio le situazioni febbrili di tipo influenzale o meno. L’importante è dare al nostro corpo la possibilità ed i mezzi per superare agevolmente le varie ed eventuali malattie della stagione fredda che, in qualche modo, servono ad “allenare” le nostre difese immunitarie e non solo a farci del male. Per concludere esistono molte alternative agli antibiotici ed ai vaccini, ma non si può prescindere da una sana alimentazione, un appropriato movimento fisico ed un corretto stile di vita, indispensabili per assicurarci una buona salute.

Fonte: Il Consapevole

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