Il fenomeno delle infezioni resistenti ai farmaci è sempre più allarmante: un antibiotico su due, infatti, non funziona. Ad essere colpiti sono in particolare gli anziani e si segnala un vertiginoso aumento delle infezioni contratte nelle case di riposo. Le infezioni crescono all’aumentare dell’età: sopra i 65 anni i fattori di rischio aumentano di almeno tre volte. È quanto affermano gli esperti riuniti per il V Congresso Internazionale sulle Malattie Infettive, promosso a Milano dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
Sono circa 400mila i pazienti della Comunità Europea che vengono colpiti da infezioni legate all’assistenza sanitaria, con una stima di 147mila morti ogni anno. Le infezioni più frequenti sono le polmoniti, in particolare quelle legate alle comunità e agli ospedali, che percentualmente sono il 19,4% di tutte le infezioni, le post chirurgiche, che riguardano il 19,6% del numero complessivo e le infezioni urinarie (19%).
Preoccupante è il fatto che, secondo vari studi, in molti pazienti il 48% dei farmaci impiegati risulta inefficace. Ad essere sotto accusa sono in particolare alcuni antibiotici tra i più usati sia dai medici di famiglia sia in Ospedale.
L’Italia è, tra i paesi Ue, la nazione che ha le più alte percentuali di resistenza alla maggior parte degli antibiotici, con percentuali che vanno dal 25% a oltre il 50%. Il nostro, inoltre, è anche il Paese dove circolano più batteri resistenti a tutti gli antibiotici.
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