L’ibuprofene, principio attivo antidolorifico, potrebbe compromettere la fertilità maschile. È quanto emerge da uno studio internazionale coordinato dall’Istituto nazionale per la salute e la ricerca Medica (Inserm) di Parigi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Lo studio è stato condotto su 31 atleti dai 18 ai 35 anni d’età.
Quasi la metà degli uomini (precisamente 14) seguiti nello studio ha assunto questo farmaco ogni giorno, e gli altri (17) invece hanno assunto un placebo. Dai risultati è emerso che l’uso prolungato di dosi importanti di ibuprofene, cioè di 1200 mg al giorno per sei settimane, ha nei giovani uomini effetti gravi sul sistema endocrino che possono causare una condizione chiamata ipogonadismo compensato, una condizione associata a compromissione della fertilità, depressione e aumento del rischio di eventi cardiovascolari, tra cui insufficienza cardiaca e ictus.
David Moeberg Kristensen dell’Università di Copenaghen ha dichiarato: “La nostra preoccupazione è per la fertilità degli uomini che usano questi farmaci per lunghi periodi. Sono buoni antidolorifici ma una certa quantità di persone nella società li usa senza pensare a loro come a vere medicine”.
L’assunzione di ibuprofene riguarda in modo particolare gli atleti, che cercano in questa sostanza autorizzata un effetto antidolorifico. Ne fanno un ampio uso anche le persone che soffrono di artrite, così come la popolazione generale quando ha bisogno di assumere un antidolorifico.
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