Gravidanza: il futuro del figlio scritto nel grembo?

Che cosa ci rende ciò che siamo? Perché alcune persone sono predisposte ad essere ansiose, in sovrappeso o asmatiche? Come si spiega che alcuni di noi sono inclini ad attacchi di cuore, diabete o pressione alta?

Qualche settimana fa il celebre quotidiano Time ha dedicato la sua copertina al periodo prenatale, quell’arco di tempo che, secondo quanto riscontrato da molti studi scientifici, delinea tutta la vita.

I suoni che raggiungono l’utero, le sostanze inquinanti, la nutrizione ricevuta, l’umore della madre, il suo stress e l’attività fisica: questi ed altri fattori incidono in maniera determinante sulla psiche ed il corpo del nascituro.

Questo è quanto affermano i sostenitori della tesi detta dell’ “origine fetale” secondo i quali i nove mesi di gestazione costituiscono  il periodo che maggiormente determina la nostra vita futura, influenzando in maniera permanente il funzionamento del cervello, del cuore, del fegato e del pancreas.

Nella letteratura in materia, esplosa negli ultimi 10 anni, è possibile trovare i riferimenti alle origini fetali di cancro, malattie cardiovascolari, allergie, asma, ipertensione, diabete, obesità e malattie mentali.

Gli scienziati stanno esaminando anche la possibilità che la condizione intrauterina possa influire non solo sulla nostra salute fisica, ma anche sulla nostra intelligenza, il nostro temperamento e la nostra salute mentale.

Questo tipo di ricerca comporta un cambiamento rivoluzionario nel modo di pensare all’origine delle qualità umane e rende il grembo un oggetto di osservazione privilegiato per la prevenzione, alimentando le speranze di sconfiggere flagelli quali l’obesità e le malattie cardiache attraverso interventi prima della nascita.

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