Inquinamento: la goletta dei Laghi boccia il lago di Garda

La Goletta dei Laghi di Legambiente, ovvero la campagna itinerante di monitoraggio ed informazione sullo stato di salute dei laghi italiani, ha individuato sette punti critici sulla sponda lombarda del lago di Garda.

Come sottolinea l’associazione, “nonostante l’entrata in vigore della nuova legge sulla balneazione che ha introdotto criteri molto più permissivi rispetto al precedente Dpr del 1982, le analisi hanno rilevato una concentrazione di batteri fecali (Enterococchi Intestinali e Escherichia Coli) al di sopra dei limiti di legge quasi tutti concentrati alle foci dei torrenti”.

Dalle analisi sono risultati particolarmente inquinati i campioni prelevati alle foci San Giovanni a Limone del Garda, del torrente Toscolano a Toscolano Maderno, Barbarano a Salò, il torrente nei pressi del porto di Padenghe, e sulla spiaggia di Via Agello in località Rivoltella e lo scarico sul lungolago Via Cesare Battisti Desenzano del Garda. Inoltre è risultato inquinato il rio della Garbella a Sirmione. Sulla sponda veneta del Garda il quadro è meno preoccupante: sono risultati infatti inquinati 4 punti alle foci dei torrenti.

“Ancora una volta sono le foci dei torrenti ad apportare il maggior carico inquinante nel Benaco – ha spiegato Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi – Una situazione non nuova per Goletta dei Laghi che da anni monitora questi corsi d’acqua senza alcun evidente miglioramento. Appare quanto mai urgente, a questo punto, intercettare gli scarichi ancora non collettati e avviare un serio piano di investimenti che elimini anche queste criticità.

Pressione urbanistica e turistica: una combinazione fatale anche per un lago come il Garda dalle dimensioni importanti. Per questo, se non si trovano urgentemente soluzioni per mettere a regime tutti gli scarichi e soprattutto per adeguare il depuratore a trattare le acque reflue durante i periodi di alta stagione turistica, si rischia di vanificare tutto il lavoro svolto in questi anni. Infine, rimangono irrisolte alcune questioni fondamentali: il collettore sub-lacuale di difficile gestione soprattutto per quanto riguarda la manutenzione, l’inadeguatezza ormai evidente del depuratore di Peschiera e l’annoso problema degli sfioratori di piena. A quando una nuova soluzione?”.

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