La Commissione europea ha convocato per il 9 novembre una nuova riunione per decidere sul rinnovo dell’autorizzazione del glifosato. Dopo il dibattito tenuto il 25 ottobre, in cui non si è votato per la mancanza di maggioranza qualificata su diverse ipotesi, la Commissione proporrà che la durata della prossima licenza Ue del principio attivo erbicida sia limitata a 5 anni. Cadono ufficialmente le ipotesi, sul tavolo il 25 ottobre, di licenza a 7 o 10 anni.
Alcuni Paesi (Francia, Italia, Austria, Lussemburgo e Belgio) hanno espresso pubblicamente contrarietà a una proroga di dieci anni; altri (Regno Unito, Irlanda) sarebbero all’opposto favorevoli a una licenza anche più lunga. Per poter decidere sulla questione, serve però una maggioranza qualificata pari al 55% dei paesi e del 65% degli abitanti Ue.
Intanto da uno studio statunitense emerge che la nostra esposizione al glifosato attraverso alimenti contaminati è aumentata notevolmente. Negli Stati Uniti l’esposizione all’erbicida è aumentata notevolmente negli ultimi 23 anni, ovvero dal momento in cui sono state introdotte le colture geneticamente modificate.
È quanto riferisce sulle pagine di Jama il team di ricercatori della University of California San Diego School of Medicine, secondo cui “i dati mettono a confronto i livelli di glifosato e del suo metabolita, l’acido aminometilfosfonico, nel corpo umano durante un periodo di 23 anni a partire dal 1993, cioè poco prima dell’introduzione delle colture geneticamente modificate negli Stati Uniti”, ha spiegato l’autore Paul J. Mills, dimostrando come i livelli di esposizione all’erbicida siano aumentati di circa il 500%.
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