Fumo, estendere il divieto a stadi e giardini pubblici?

Bandire il fumo alle fermate degli autobus, negli stadi e nei giardini pubblici. Secondo un’indagine commissionata dall’Istituto superiore di sanità e condotta dalla Doxa sulle abitudini di tabagismo degli italiani, la maggior parte degli italiani sarebbero favorevoli ad un’estensione del divieto.
L’indagine è stata illustrata durante la presentazione dell’iniziativa Sfreccia contro il fumo, programma di prevenzione e salute contro le malattie provocate dal tabacco promosso da Trenitalia insieme al Ministero della Salute, all’Istituto Superiore di Sanità e alla Fondazione Umberto Veronesi che si concluderà il 31 maggio, Giornata mondiale senza tabacco.

Dall’indagine è emerso che il 53,2% di tutta la popolazione intervistata e il 42,6% dei fumatori  è  favorevole al divieto di usare la sigaretta elettronica sui treni;  il 60,6% degli intervistati e il 31,4% dei fumatori vede di buon occhio l’estensione del divieto di fumo nelle stazioni.

Il 53,8% degli intervistati e il 43% dei fumatori, poi, estenderebbe il no ad usare la sigaretta elettronica in luoghi pubblici chiusi (come i bar). Più in generale, la maggioranza di tutta la popolazione intervistata considera utile l’estensione del divieto di fumo alle fermate degli autobus (59,7%), negli stadi (64,1%) e nei giardini pubblici (60,1%), mentre lo è circa un terzo dei fumatori (28,3% per gli autobus, 35,8% stadi e 33,2% giardini pubblici). Infine vorrebbero il fumo bandito anche nelle aree aperte degli ospedali il 72,4% degli intervistati e il 52,8% dei fumatori; nei cortili delle scuole l’80,2% della popolazione e il 66,7% dei fumatori.

“I tempi sono maturi per estendere i divieti di fumo, e per aumentare il costo delle sigarette”, è quanto ha affermato Silvio Garattini.
Secondo il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche ‘Mario Negri’, i tempi sono maturi in particolare per “vietare il fumo in particolare negli stadi, dove c’e’ un grande assembramento di persone e nei parchi, dove giocano molti bambini”. “Ma anche nei ristoranti all aperto, perché c’è vicinanza fra i tavoli e quindi è come se si fosse in un locale al chiuso. Senza parlare dei capannelli di fumatori che si radunano all’esterno dei portoni delle aziende o degli aeroporti, dove bisogna passare trattenendo il respiro”.

Il fumo secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità è uno dei sette ‘big killers’ insieme ad ipertensione, alcolismo, sovrappeso, scarso consumo di frutta e verdura, eccesso di colesterolo e sedentarietà. Tuttavia per estensione delle conseguenze e costi sanitari e assistenziali il fumo rimane il primo nemico per la salute. Sei milioni sono ogni anno le vittime del fumo per cause dirette o no (una persona su 10 muore anche per fumo passivo). Eppure la popolazione dei fumatori rimane in crescita, soprattutto tra gli adolescenti e le donne nei Paesi in via di sviluppo.

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