Sette bambini francesi, di età compresa tra i 20 mesi e gli 8 anni, sono stati ricoverati in ospedale a Lille con sintomi compatibili con quelli provocati dal batterio Escherichia Coli. I bambini si sono sentiti male dopo aver consumato hamburger di marca ‘Steak Country’ acquistati in un supermercato appartenente alla catena internazionale ‘Lidl’.
Un portavoce dell’agenzia sanitaria regionale ha fatto sapere che lo stato di salute dei piccoli francesi “resta grave, ma non preoccupante”. I bambini sono arrivati in ospedale ieri, riportando “forte diarrea con presenza di sangue”. I piccoli non hanno legami tra di loro, a parte il fatto di avere mangiato lo stesso tipo di hamburger.
La carne tritata che ha provocato l’intossicazione dei piccoli proveniva dalla Germania.
L’azienda produttrice è la Seb, con sede nella Francia settentrionale, che ha precisato di aver confezionato gli hamburger con carne lavorata sul posto, ma proveniente da capi bovini macellati appunto in Germania. La società ha comunque sottolineato che “nulla permette di stabilire un legame con l’epidemia che ha colpito la Germania”.
Il produttore degli hamburger, la società Seb, che ha sede a Saint Dizier (nell’Haute Marne, Francia nord-orientale), ha annunciato il ritiro di tutti i lotti presi in considerazione e ha attivato un numero verde per i consumatori. Il prodotto ‘incriminato’ è venduto in scatole da un chilogrammo (10 hamburger da 100 grammi) con una data di scadenza che va dal 10 al 12 maggio 2012.
Gli hamburger surgelati sospetti non sono in vendita presso i supermercati Lidl italiani, rende noto la catena, ricordando, comunque, che “al momento non sussistono chiare indicazioni che dimostrino che il prodotto del produttore francese possa effettivamente causare un’infezione da E.coli”.
“Il caso dei bambini ricoverati in ospedale in Francia, dopo aver mangiato hamburger contaminati è doloroso, ma purtroppo non così insolito. L’hamburger infatti è un tipo di carne ad ‘alto rischio’, in mancanza di corrette regole igieniche nella produzione, conservazione e preparazione”. Lo ha spiegato all’Adnkronos Salute Gaetano Maria Fara, professore emerito di Igiene all’università Sapienza di Roma, che punta il dito su “errori nella macellazione”.
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