L’assunzione totale di fosfati dagli alimenti può superare i livelli di sicurezza tra minori e adolescenti e andrebbero introdotti limiti per il loro impiego come additivi negli integratori alimentari. Sono queste le conclusioni degli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), a seguito di un nuovo parere scientifico sui fosfati, nutrienti essenziali che possono essere presenti naturalmente negli alimenti, ma che sono anche aggiunti come emulsionanti o conservanti in un’ampia gamma di prodotti.
Gli additivi, secondo gli esperti, contribuiscono dal 6 al 30% dell’assunzione totale di fosfati attraverso la dieta. L’Efsa ha individuato una dose accettabile giornaliera per queste sostanze, avvertendo che questa nuova dose può essere superata più facilmente da minori e adolescenti, e raccomandato alle istituzioni Ue di introdurre limiti, oggi inesistenti, per i fosfati usati come additivi negli integratori alimentari.
Nell’Unione europea i fosfati sono autorizzati come additivi alimentari e vengono aggiunti dall’industria ai prodotti alimentari per svolgere determinate “funzioni tecnologiche” (ad esempio emulsionanti e antiossidanti). Alcuni di essi possono essere aggiunti anche agli alimenti per neonati e bambini piccoli. È la prima volta che l’EFSA stabilisce un livello di sicurezza per il consumo congiunto di fosfati da più fonti.
“Il gruppo scientifico ha riesaminato la sicurezza dei fosfati e, per la prima volta, ha dedotto una dose giornaliera globale ammissibile (DGA) di 40 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo (mg/kg di peso corporeo) al giorno”, ha dichiarato la dott.ssa Ursula Gundert-Remy, presidente del gruppo di lavoro sui fosfati. “Poiché i fosfati sono anche sostanze nutritive e sono essenziali per la nostra alimentazione, nell’approccio da noi applicato abbiamo definito una DGA che tiene conto del probabile apporto di fosforo da tutte le fonti, sia quelle naturali sia gli additivi alimentari”. La DGA corrisponde a un’assunzione di 2,8 grammi di fosforo al giorno per un adulto medio di 70 kg di peso corporeo.
Attualmente i fosfati come additivi negli integratori alimentari possono essere usati “quantum satis” (cioè quanto tecnicamente necessario). Gli esperti dell’EFSA hanno riscontrato che nei soggetti di età superiore a 3 anni che consumano periodicamente tali integratori l’esposizione alimentare stimata può superare la DGA a livelli talmente elevati da causare effetti nocivi sui reni. Il dr Younes ha poi aggiunto: “Sulla base della valutazione dell’esposizione, il gruppo scientifico raccomanda l’introduzione di livelli numerici massimi consentiti di fosfati usati come additivi negli integratori alimentari anziché il quantum satis, nel quale non esiste un limite fisso”.
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