Mangiare fibre allunga la vita dopo un infarto

Dopo un infarto, mangiare molte fibre allunga l’aspettativa di vita. È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato sul British Medical Journal. Secondo lo studio  condotto dall’Harvard School of Public Health una maggiore assunzione di fibre in seguito ad un infarto miocardico potrebbe rappresentare una strategia efficace per aumentare i tassi di sopravvivenza a lungo termine di un paziente.

Le persone che sopravvivono a un attacco di cuore hanno maggiori probabilità di vivere più a lungo se incrementano il consumo di fibre di cereali. In particolare, chi assume più fibre ha il 25 per cento di possibilità in meno di morire nove anni dopo l’attacco cardiaco rispetto a chi ne mangia meno. Per ogni aumento di dieci grammi al giorno di fibre, il pericolo di morire si riduce del 15 per cento nel corso di poco meno di dieci anni. I cereali a prima mattina per la colazione sono stati la principale fonte di fibra alimentare considerata.

Secondo esperti, il fabbisogno giornaliero di fibre per un adulto è compreso tra i 25 e i 30 grammi, ma spesso, a causa di un’alimentazione non corretta o di diete non adeguatamente bilanciate, l’assunzione giornaliera di questi nutrienti non supera i 14 grammi.

Una mela di medie dimensioni e compresa di buccia contiene circa 4 grammi di fibre, e per questo è considerato uno degli alimenti più ricchi di fibre in assoluto. Esistono tuttavia altri alimenti che contengono più fibre di una mela:
1. Legumi. Tra i legumi i ceci sono quelli più ricchi di fibre: una tazza di ceci contiene circa 16 grammi di fibre. Anche i fagioli bianchi contengono una grande quantità di fibre: una tazza di questi fagioli contiene infatti ben 19,1 grammi di fibre.
2. Avocado. La metà di questo frutto  esotico contiene 6,75 grammi di fibre.
3. Arachidi: mezza tazza di arachidi contiene 6,2 grammi di fibre.
4. Pera. Una pera di medie dimensioni contiene 5,5 grammi di fibre.

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