Un eccessivo consumo di antibiotici al Sud, un eccesso di vitamina D in tutta Italia ed un consumo al di sopra della media di statine in un gruppo di regioni del meridione. Sono questi alcuni dei dati che emergono dai report regionali, per la prima volta online redatti dall’Agenzia Italiana del Farmaco e riguardanti il consumo di farmaci nel 2017. L’obiettivo principale dei rapporti è quello di fornire ai referenti regionali uno strumento per la programmazione sanitaria e delle iniziative di formazione e informazione.
“Le differenze che emergono, partendo dagli antibiotici, confermano un consumo diverso fra Nord e Sud, e già diversi studi – spiega Francesco Trotta, coordinatore del gruppo di lavoro Osmed – fanno pensare ad una potenziale inappropriatezza. Campania, Puglia, Calabria e Sicilia sono le regioni con i consumi maggiori”.
Per quanto riguarda le statine, la differenza viene considerata fra gli esperti da approfondire, ma le regioni che ne consumano di più sono la Campania, la Puglia, la Sardegna e le Marche.
Per quanto riguarda infine i farmaci generici, resta più netta la propensione dei pazienti delle regioni del Nord a scegliere un farmaco a brevetto scaduto, e per questo più economico, mentre per i farmaci biosimilari (ovvero i biologici a brevetto scaduto) la situazione è più a macchia di leopardo.
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