Nel 2015 ogni italiano ha consumato in media 1,8 dosi di farmaci al giorno, per una spesa di 28,9 miliardi di euro, in forte crescita (+8,6%) rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal rapporto Osmed dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) presentato secondo cui il 76,1% della spesa per le 1,9 miliardi di confezioni di medicinali è stato rimborsato dal Servizio sanitario nazionale (Ssn).
Come sottolinea il presidente dell’Aifa Mario Melazzini, le strutture sanitarie pubbliche hanno visto un aumento dei costi per i nuovi farmaci innovativi, soprattutto quelli per il trattamento dell’epatite C.
“Dal punto di vista dei consumi – rileva Melazzini – i dati mostrano invece un andamento sostanzialmente stabile. Confermate le differenze di genere con le donne che presentano una prevalenza media d’uso maggiore rispetto agli uomini”.
Tra le Regioni, il Lazio registra i consumi maggiori seguito dalla Puglia e dalla Sardegna.
La spesa lorda pro capite è maggiore in Campania (222,5 euro pro capite), seguita da Puglia (214,8 euro) e Calabria (208,9 euro).
“I medicinali per il sistema cardiovascolare si confermano la categoria maggiormente consumata dagli italiani, seguiti dai farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, dai farmaci del sangue e organi emopoietici e dai farmaci per il Sistema Nervoso Centrale – spiega Luca Pani, direttore generale dell’agenzia -. I medicinali a brevetto scaduto rappresentano quasi il 70% dei consumi”. ”In aumento – conclude Pani – anche l’utilizzo dei biosimilari, soprattutto delle epoetine (+49%) e della somatropina (+21,5%), con effetti positivi sulla spesa farmaceutica”.
Se da una parte cala il consumo di antibiotici, dall’altra resta alta l’inappropriatezza nelle prescrizioni, sopra il 30%. Nel 2015 sono state consumate 22,8 dosi giornaliere ogni mille abitanti di antibiotici, con una riduzione, rispetto al 2014, del 2,7%.
I consumi hanno continuato a mostrare un’ampia variabilità regionale e, in particolare, sono caratterizzati da un gradiente Nord-Sud. La Campania ha riportato il maggior consumo seguita dalla Puglia, dalla Calabria e dall’Abruzzo. La Provincia autonoma di Bolzano ha invece registrato il consumo più basso, seguita dalla Liguria, dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto.
“L’impiego inappropriato di antibiotici supera il 30% in tutte le condizioni cliniche studiate, un dato che appare in costante calo rispetto agli anni precedenti – scrive l’Aifa -. In particolare, nel 2015 il 37,1% dei soggetti con diagnosi di affezioni virali delle prime vie respiratorie (influenza, raffreddore, laringotracheite acuta) ha ricevuto una prescrizione di antibiotico”.
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