Aumenta di quasi il 30% il numero di confezioni vendute di farmaci oppioidi in Italia per il controllo del dolore. È quanto emerge dal “Rapporto al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 38/2010” del ministero della Salute.
“I dati raccolti nel 2010 e nel primo semestre del 2011 mostrano un incremento decisamente apprezzabile – si legge nel rapporto – La crescita tra il 2010 e l’anno scorso mostra una crescita di quasi il 30%, passando da 3,6 milioni di confezioni di oppiacei (con esclusione della codeina) a 4,7 milioni. Ma l’Italia è da sempre agli ultimi posti nella prescrizione di questi medicinali e quindi l’aumento va anche proporzionato al fatto che il nostro Paese partiva quasi da zero”.
Il consumo medio nazionale pro-capite degli oppioidi forti è pari a 1,17 euro, con Val D’Aosta (1,66), Friuli Venezia Giulia (1,89) e Liguria (1,73) con valori superiori, e al di sotto Lazio (0,89 euro), Campania (0,73), Basilicata (0,73) e Calabria (0,75).
Lo stesso vale per il consumo di oppioidi deboli: il valore medio a livello nazionale è di 0,78 euro pro-capite, mentre a livello regionale l’aumento maggiore è nelle regioni centro-settentrionali, con la Toscana in testa (1,74). I più prescritti e utilizzati rimangono però gli analgesici non oppiodi, con 9,10 euro di consumo pro-capite e valori massimi in Sardegna (12,19) e Sicilia (11,28).
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