Eurispes: italiani insoddisfatti del Servizio sanitario nazionale

Secondo quanto rilevato dal Rapporto annuale dell’Eurispes, soltanto il 35,8% degli italiani è soddisfatto dal Sistema sanitario nazionale, il 44,3% del campione è poco soddisfatto, il 17,1% afferma di non esserlo affatto.

Facendo il confronto con l’anno appena trascorso, è cresciuto il livello di insoddisfazione dei cittadini (+5,1% in un anno). Un grado si soddisfazione maggiore per il sistema sanitario pubblico si registra nel Centro (41,3%), seguito da Nord-Ovest (39,1%), Nord-Est (38,6%), Isole (26,4%) e Sud (26,3%). In nessuna parte del Paese comunque la soddisfazione supera il giudizio negativo.

In particolare l’assistenza ospedaliera scontenta il 56% dei cittadini, contro il 37,2% e il 4,8% di chi si dichiara abbastanza e molto soddisfatto. Il confronto con l’anno 2010 mostra un aumento del grado di insoddisfazione dell’8,1% e un calo del 6,6% circa il livello di gradimento sui servizi a disposizione dei cittadini che debbano ricorrere alle cure ospedaliere.

Tra i principali motivi di insoddisfazione al primo posto si collocano i tempi di attesa che scontentano il 79,4% degli italiani. Inoltre, per due terzi dei cittadini le strutture ospedaliere sono carenti. La qualità dei nosocomi presenti sulla Penisola risulta insufficiente per i due terzi del campione: non si ritiene infatti soddisfatto il 66,1% (45,3% poco, 20,8% per niente), contro il 31,8% che esprime gradimento (29,6% abbastanza, 2,2% molto).

Largamente apprezzata (dal 64,2% dei cittadini) è invece la competenza di medici e infermieri, anche se cresce il numero dei critici.

Per quanto riguarda poi i casi di malasanità per il 18,4% degli italiani sono imputabili alle carenze strutturali degli ospedali pubblici, come il mancato rispetto delle norme igieniche e il sovraffollamento, mentre il 14,5% ritiene che il problema principale sia costituito dai medici. Per usufruire di cure specialistiche o affrontare interventi chirurgici, gli italiani preferiscono affidarsi, nel 41,4% dei casi, alle strutture ospedaliere pubbliche, mentre si attestano su livelli simili coloro che preferiscono rivolgersi agli ospedali privati (26,1%) e quanti invece, pur preferendo i privati, sono costretti, per motivi economici, a optare per il servizio pubblico (24,2%).

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