Energy drink, quali rischi?

Gli energy drink sono associati a possibili effetti indesiderati anche gravi e per questo dovrebbero essere posti maggiori vincoli sia alla loro commercializzazione che alla pubblicità. Queste le conclusioni dell’ultimo rapporto dell’agenzia per la sicurezza alimentare francese Anses che mette in relazione l’assunzione di bevande che contengono caffeina, taurina, guaranà, ginseng, vitamine e altri componenti, con 257 segnalazioni di eventi indesiderati registrate dal 2008 a oggi.

Gli eventi riconducibili con certezza agli energy drink sarebbero 25, mentre 54 sarebbero “molto probabilmente” associabili alle bibite.
Tra gli eventi registrati, la maggior parte risulta a  carico del cuore e del sistema cardiovascolare (tachicardie, ipertensione, fibrillazioni e pericolosi squilibri del ritmo in soggetti predisposti), con almeno un decesso di una sedicenne e altri due altri casi di morte sospetta di due ragazzi, uno di 16 e uno di 19 anni. Altri effetti indesiderati registrati riguadano l’apparato gastrointestinale e il sistema nervoso (con crisi epilettiche nei malati, insonnia, ipereccitabilità). Non mancano poi altri effetti più lievi e generici, ma sospetti.

In Francia, il 25% degli abituali bevitori consumatori afferma di bere spesso due lattine (500 ml o più) nella stessa giornata; il 41% di questi associa gli energy drink allo sport (associazione che può amplificare gli effetti negativi); il 16% li mescola all’alcol, azione che diminuisce la percezione del rischio e che può esaltare gli effetti indesiderati. Soltanto il 32% dei consumatori li beve saltuariamente, in qualche occasione speciale.

Inoltre secondo l’Anses, anche se bere  queste bibite è consigliato solo ai maggiorenni, il 18% dei bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni ha bevuto un energy drink nell’anno precedente, mentre a livello europeo il 3% dei bambini e l’8% degli adolescenti si scolano una lattina 4-5 volte alla settimana.

L’Anses ribadisce l’invito a non far consumare gli energy drink alle donne in gravidanza, ai bambini, agli adolescenti e a tutte le persone con problemi  di tipo cardiovascolare, renale, epatico o neurologico.

L’Agenzia per la sicurezza alimentare francese invita inoltre le autorità a rivedere le pubblicità e le confezioni e auspica un approfondimento degli  studi.

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