Energy drink: in aumento i casi di emergenza

A fine dicembre del 2011 nel Maryland (Stati Uniti) una ragazzina di 14 anni, Anais Fournier, è morta dopo aver bevuto due lattina di una famosa bevanda energetica, la Monster Energy.

La notizia è circolata nell’ottobre scorso quando la madre della giovane ha sporto denuncia contro l’azienda produttrice della bevanda, accusata di non informare il pubblico dei rischi per la salute delle sue bevande che contengono livelli di caffeina elevatissimi.

Quello di Anais Fournier non rappresenta purtroppo un caso isolato: aumentano infatti negli Stati Uniti i casi di emergenza che richiedono ricoveri in seguito al consumo sconsiderato di energy drink.  A rilevarlo è un rapporto stilato dalla Substance Abuse and Mental Health Services Administration che racconta di un aumento esponenziale nei ricoveri e nelle emergenze assistenziali direttamente correlate all’abuso di bevande energetiche.

sintomi che presentano le persone che fanno un uso eccessivo di questa sostanza sono: insonnia, nervosismo, palpitazioni, tachicardia, convulsioni e addirittura attacchi epilettici.

Il rapporto denuncia un raddoppio dei ricoveri tra il 2007 e il 2011 di pazienti che hanno dichiarato l’esclusivo consumo di bevande energetiche (non abbinato dunque a nessuna altra sostanza). In soli quattro anni le situazioni di emergenza sono passate da 10.068  a 20.783 e gli stessi medici del pronto soccorso riferiscono di vedere ormai con preoccupante frequenza ragazzi in condizioni serie dopo qualche sorso di troppo di energy drink.

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