“Oggi è avvenuta una rivoluzione culturale”. Così il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, presidente del Comitato per la creazione di un’Italia ‘animal friendly’, ha commentato l’approvazione da parte della Commissione Affari sociali della Camera di un emendamento alla legge comunitaria 2011 che vieta l’allevamento di animali domestici destinati alla vivisezione.
La norma approvata prevede inoltre il divieto di esperimenti sugli animali senza anestesia o analgesia, qualora provochino dolore all’animale. Il provvedimento vieta inoltre l’utilizzo di scimmie antropomorfe, cani, gatti e specie in via d’estinzione a meno che non risulti obbligatorio da legislazioni o da farmacopee nazionali o internazionali o non si tratti di ricerche finalizzate alla salute dell’uomo.
L’emendamento contiene anche l’obbligo di garantire lo sviluppo di metodi alternativi all’uso di animali a fini scientifici, destinando a questo scopo congrui finanziamenti.
Sarà poi realizzato un sistema ispettivo che garantisca il benessere degli animali da laboratorio. Nei laboratori ci saranno dunque ispezioni, con e senza preavviso.
In Italia sono 12 milioni gli animali utilizzati per gli esperimenti in Europa, 900 mila in Italia, di cui l’80% sono ratti ma ci sono anche conigli, cani e gatti.
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