In questi primi mesi del 2011 l’immagine popolare di Elton John è schizzata letteralmente alle stelle, sia per i festeggiamenti del suo 60˚ compleanno, che per la copertina della rivista OK. Tutte le testate mediatiche e i social networks più importanti del pianeta hanno rilanciato le immagini e l’intervista che Elton e il suo “compagno di vita” (non lo chiamo marito, come invece riportano numerosi giornalisti) David Furnish hanno concesso, a seguito della nascita del “loro” figlio Zachary.
Due sorrisi splendenti, quelli dei due compagni, propongono al mondo intero un nuovo modello di famiglia: alternativa, più cool, direbbero i giovani d’oggi. Si, perché questo bambino, presentato al mondo dai due “genitori” maschi, è un prodigio della tecnologizzazione programmatica dell’esistenza umana.
Zachary è stato cresciuto nel ventre “affittato” di una donna che nemmeno sarà la “madre biologica”, visto e considerato che l’ovulo, comprato dai due compagni, proviene da una donna distinta. Così Zachary si trova ad avere una grande “famiglia” costituita da due madri e due padri. Perché due padri, dato che solo di uno dei due poteva essere lo spermatozoo fecondante? Elthon e David lo raccontano spensierati ai giornalisti di OK: nessuno dei due mai saprà chi sia il padre biologico (tranne dopo un’analisi del DNA), entrambi hanno donato lo sperma che è stato mescolato prima dell’incontro in provetta con la cellula uovo.
Forse sarò un extra terrestre, un insensibile, un tradizionalista intollerante, un conservatore represso, etc., ma non voglio sublimare il senso di nausea e di ingiustizia che questa squallida storia rivela.
Dietro sorrisi, belle parole, buone intenzioni (come il fatto che i soldi dell’intervista rilasciata su OK andranno devoluti in beneficenza), si nasconde un vero e proprio attacco alla dignità della persona umana.
In effetti, pochi finora hanno sottolineato l’evidente violazione dei diritti fondamentali della donna, trattata in questa circostanza, come un oggetto da usare e gettare, ci mancherebbe, dopo previo pagamento. Forse è questa la visione di donna e della sua dignità inviolabile che hanno gli attivisti Gay? Tante battaglie del movimento femminista per cosa? Per soccombere di nuovo sotto la dittatura questa volta del denaro e di una libertà assoluta, cioè non umana?
Pochi si interrogano sul fatto che il denaro e la notorietà hanno permesso che si violasse il diritto fondamentale del bambino ad avere una madre e un padre, come l’ordine naturale da sempre ha stabilito. Lo dice, non la Chiesa, ma un illustre pagano romano: Cicerone.
Chi avrà più il coraggio di difendere gli innocenti lottando nelle sedi legali ed istituzionali (quali ONU, UNESCO, etc.) contro un potere dittatoriale minoritario come quello delle lobby Gay?
Siamo già a quello che soltanto profetizzava Chesterton all’inizio del secolo scorso quando affermava nella sua opera Eretici quanto segue: «la grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. È una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. È una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto».
La famiglia costituisce la prima scuola di umanità, “luogo” prediletto in cui si valorizzano e si armonizzano le differenze fondamentali dell’essere umano: la differenza tra i sessi (uomo e donna) e quella delle generazioni (genitori e figli), oltre ad essere quell’istituzione dove vige il dono reciproco e totale di sé.
Potrà essere tale questo trio allargato Elthon-David-Zachary? Ma anche quello omologo di Ricky Martin?
Non si nasconderà forse, dietro a tanti sorrisini compiacenti di una certa società ipocrita, l’utopia tragica di quella libertà di potere assoluto di cui parlava il grande filosofo esistenzialista Jean-Paul Sartre? È vero amore quello che ha spinto Elthon John a produrre un figlio o è l’ennesimo tentativo disperato di imporre un utilitarismo edonista, un utilitarismo procreativo che termina per strumentalizzare l’altro? Se quest’ultima ipotesi fosse la corretta, a giudicarla sarebbe la coscienza dei saggi, si potrà fare tutta la beneficenza di questo mondo, ma la realtà resterà tragica e sconcertante.
La società civile e di buon senso, quel senso comune troppo spesso not politically correct, deve reagire, seppur culturalmente, a queste violazioni dispotiche dei diritti fondamentali della persona umana presentate dai media quali modelli imitabili.
Fonte: catholic.davide.it
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