L’attività fisica rappresenta la forma di prevenzione primaria contro 26 patologie croniche non trasmissibili incluso il diabete, ma contrariamente a quanto si possa pensare l’effetto benefico non deriva esclusivamente da un esercizio fisico organizzato nel tempo e prolungato ma anche da ‘pillole’ di movimento quotidiane. È quanto affermano i medici e diabetologi riuniti al congresso Panorama Diabete’ promosso dalla Società italiana di diabetologia (Sid).
Come spiega Andrea Di Blasio, ricercatore in Scienze motorie all’Università D’Annunzio di Chieti, le linee guida consigliano l’attività fisica da tre a 7 volte a settimana. Tuttavia nella vita quotidiana tale indicazione può risultare difficile, considerando anche i tempi di lavoro.
L’esercizio fisico però può essere fatto anche attraverso una modalità a ‘pillole’ ed è ugualmente benefico. Come spiega l’esperto, il principio fondamentale è quello di interrompere i lunghi periodi di sedentarietà che caratterizzano le nostre giornate: ad esempio, se si lavora per almeno 8 ore al giorno in ufficio seduti, bisognerebbe alzarsi al massimo ogni 45 minuti e camminare per qualche minuto, anche semplicemente percorrendo i corridoi e facendo le scale. Un altro consiglio è quello di approfittare della pausa pranzo e dopo aver mangiato fare una camminata di una ventina di minuti. In questo modo si riduce il picco insulinico con un effetto benefico. Piccole azioni quotidiane servono insomma a correggere gli stili di vita anche se si è ad esempio impossibilitati ad iscriversi ad un corso in palestra.
Anche ballare o portare a passeggio il cane sono attività fisiche non troppo intense, ma che hanno grandi effetti benefici perché nel diabetico facilitano il compenso glicemico e aiutano il controllo del peso. Nei casi di obesità o diabete complessi, tuttavia, è sempre bene farsi seguire da specialisti.
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