Ogni anno in Italia a causa del diabete muoiono circa 27.000 persone fra i 20 e i 79, il che equivale ad un decesso ogni 20 minuti. Si tratta, inoltre, di un dato sottostimato, sia perché non tiene conto delle fasce di età più avanzate, sia perché molti decessi per cause cardiovascolari, cerebrovascolari e per tumore sono in realtà da attribuire al diabete.
E’ quanto emerge dai dati dell’Italian Barometer Diabetes Report 2014, prodotto dall’Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation e presentato al Ministero della Salute.
Lo scenario è critico anche a livello mondiale: mentre la mortalità per tumori e malattie cardiovascolari è in diminuzione, quella per diabete cresce dell’1,1% all’anno fra gli uomini e dell’1,3% fra le donne.
Il diabete – oltre a ridurre l’aspettativa di vita di 5-10 anni – è responsabile di complicanze serie e invalidanti – emerge dal rapporto – dal 60% all’80% delle persone affette da diabete muoiono a causa di malattie cardiovascolari e circa un terzo è affetto da retinopatia (l’1% viene colpito dalle forme più severe). Sono inoltre molto frequenti complicanze renali, neuropatiche e agli arti inferiori.
“Il numero di decessi potrebbe essere notevolmente ridotto attraverso opportune strategie di prevenzione basate su individuazione, diagnosi e trattamento precoci”, ha spiegato Agostino Consoli, Professore Ordinario di endocrinologia dell’Università di Chieti e Coordinatore del Rapporto. “Vi è il massimo impegno del Ministero della Salute nella lotta alla malattia diabetica, sia attraverso programmi specifici, come previsto dal Piano Nazionale sulla prevenzione, sia attraverso la promozione di stili di vita salutari, prevista dal programma ‘Guadagnare Salute’, che ha come obiettivo la maggiore diffusione possibile di scelte di vita salutari”, spiega il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo.
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