Dall’evitare il fumo alla lotta a depressione, ipertensione, isolamento sociale e diabete. Una commissione internazionale di esperti voluta dalla rivista Lancet ha identificato in tutto nove fattori di demenza per ridurre i casi di demenza, Alzheimer compreso, di oltre un terzo. Altri fattori cruciali sono la prevenzione di perdita di udito e obesità, raggiungere un alto livello di istruzione e fare attività fisica.
Il rapporto della rivista britannica è stato presentato alla conferenza della Alzheimer’s Association International di Londra in cui sono stati riportati molti studi scientifici sull’Alzheimer.
La commissione ha stimato che aumentando il livello di istruzione sin dalla prima fase della vita, evitando la perdita di udito, prevenendo ipertensione e obesità nella vita adulta, i casi di demenza si potrebbero ridurre del 20%. Ridurre il fumo, curare la depressione, aumentare l’attività fisica e i contatti sociali e prevenire o comunque curare bene il diabete può ridurre i casi di un altro 15%.
A lungo ci si è concentrati sulla ricerca di farmaci, ha spiegato Lon Schneider della University of Southern California, membro della commissione; non bisogna, però, perdere di vista i grandi avanzamenti fatti finora per trattare la demenza, inclusi gli approcci preventivi e terapeutici non farmacologici. Ad esempio si è visto che per curare alcuni sintomi importanti dell’Alzheimer – agitazione e aggressività – sono più efficaci interventi combinati di tipo psicologico, sociale e ambientale e che la stimolazione cognitiva e l’attività fisica migliorano il quadro cognitivo dei pazienti.
Oggi nel mondo circa 47 milioni di persone soffrono di demenza e questo numero è destinato a crescere fino a 6 milioni entro il2030 e a toccare la vetta dei 115 milioni entro il 2050.
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