Approvato all’unanimità dalla Commissione agricoltura del Senato il disegno di legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari. Ad annunciarlo è il Presidente della Commissione Paolo Scarpa Bonazza secondo il quale tale approvazione “configura una svolta epocale per la nostra agricoltura”.
Il ddl rende obbligatorio indicare sulle etichette dei prodotti alimentari la provenienza e l’utilizzazione di OGM.
“La tracciabilità e l’etichettatura di origine sono temi importanti per il sistema agricolo del paese e per questo non possiamo non ribadire la nostra soddisfazione per un provvedimento che va nella direzione di garantire maggiore tutela ai consumatori e agli stessi produttori agricoli”, ha dichiarato Maurizio Gardini, presidente di Fedagri-Confcooperative, il quale ha però sottolineato che “la concentrazione dell’offerta, da tempo riconosciuta come una necessita’ politica anche a livello comunitario, è un tema non meno importante che necessita di maggiore attenzione dai nostri decisori politici. Favorire la costituzione e lo sviluppo di strumenti di aggregazione degli agricoltori e’ un obiettivo che deve essere al centro dell’agenda politica non solo dell’Unione europea ma anche dei singoli paesi membri. Non si intravedono, al momento, strade alternative, per rilanciare il potere contrattuale degli agricoltori nei confronti della distribuzione moderna o delle multinazionali fornitrici di mezzi tecnici”.
“E’ un grande risultato frutto del lavoro del Presidente Paolo Scarpa Bonazza, dei Gruppi parlamentari e di tutti i componenti della Commissione Agricoltura del Senato, un senso di responsabilità bipartisan che dimostra che quando le cose sono giuste si possono fare bene, velocemente e con il consenso di tutti, nonostante la crisi politica e gli interessi particolari di chi rema contro”. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento all’approvazione del disegno di legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari.
Negli ultimi anni, con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro ed extravergine di oliva. Molto, tuttavia, resta da fare e l’etichetta rimane anonima per circa la metà della spesa: dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. Ne risulta che, in attesa dell’approvazione della nuova norma, due fette di prosciutto su tre vendute come italiane sono provenienti da maiali allevati all’estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non e’ stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la meta’ delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere ma chi acquista, conclude la Coldiretti, non può saperlo.
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