È una catastrofe umanitaria quella che sta vivendo il Corno d’Africa a causa della peggiore siccità degli ultimi 60 e poi delle fortissime piogge, con innumerevoli persone in fuga dalla carestia in cerca di cibo e di aiuti. Oltre due milioni di bambini sono gravemente malnutriti e di questi 500mila rischiano la vita. A lanciare l’allarme da Nairobi e’ stato il direttore esecutivo dell’Unicef, Anthony Lake, che in questi giorni ha viaggiato nella regione, visitando alcune dei campi profughi e delle zone maggiormente colpite. Nei campi profughi del Kenya arrivano ormai quasi 2mila persone disperate al giorno, in Etiopia più di mille. Sono circa 11 milioni le persone afflitte dalla siccità in corso nei Paesi del Corno d’Africa, a cominciare dalla Somalia.
In Somalia, in particolare, alla grande siccità si sono aggiunte in questi giorni piogge torrenziali che hanno provocato diverse vittime fra i profughi accampati fuori dalla capitale, generando timori per il diffondersi di malattie infettive.
“È il peggior disastro umanitario del mondo – ha affermato nei giorni scorsi Antonio Guterres, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) durante un viaggio in Somalia – “Un quarto della popolazione somala è costituita da sfollati”.
“Ogni giorno la situazione peggiora. Ora è pessima. Se non migliorerà quanto prima, nei prossimi mesi sarà veramente pesante”. “C’è bisogno di aiuti immediati, è una crisi molto grave” ha sottolineato Anthony Lake, dopo essersi incontrato nella capitale keniota con il ministro britannico per lo Sviluppo Internazionale, Andrew Mitchell. La Gran Bretagna ha promesso un aiuto d’urgenza di 52 milioni di sterline (59 milioni di euro) per le vittime della siccità nel Corno d’Africa. Gli aiuti sono destinati alle popolazioni di Somalia, Etiopia e Kenya, colpite dalla peggiore siccità dell’ultimo mezzo secolo.
“Quella che e’ in corso nel Corno d’Africa è la più grave emergenza umanitaria al mondo e la Somalia è l’epicentro della crisi. In questo paese oltre 500 mila bambini soffrono di malnutrizione acuta e hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria”. È l’Unicef a sottolineare che “la regione meridionale del Paese è la più colpita, con l’80% di tutti i bambini malnutriti; in alcune zone del sud, un bambino su tre soffre di malnutrizione acuta”.
Un appello per la mobilitazione internazionale è giunto anche dal Papa che nell’Angelus domenicale dal Palazzo apostolico di Castel Gando ha espresso “profonda preoccupazione” e si è rivolto alla comunità internazionale. “Auspico – ha affermato Papa Ratzinger – che cresca la mobilitazione internazionale per inviare tempestivamente soccorsi a questi nostri fratelli e sorelle già duramente provati, tra cui vi sono tanti bambini e non manchi a queste popolazioni sofferenti la nostra solidarietà e il concreto sostegno di tutte le persone di buona volontà”.
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