“Bisogna salvare delle vite e reagire”. Questo l’appello lanciato dal segretario generale dell’Organizzazione dell’Onu, Jacques Diouf, all’apertura dell’incontro straordinario della Fao tenutosi ieri a Roma. Il Corno d’Africa ha immediato bisogno di aiuti consistenti per far fronte alla “situazione catastrofica” in cui si trova.
Secondo Jacques Diouf servono 1,6 miliardi di dollari (1,1 miliardi di euro) nei prossimi 12 mesi e altri 300 milioni in quelli successivi, per far fronte alla gravissima siccità. “Questa crisi non è solo il risultato di una siccità prolungata: è indispensabile pervenire alla pace”, ha affermato il direttore della Fao.
“La popolazione della Somalia è disperata. Lancio un appello affinché possiate aiutare la Somalia ad aprire dei corridoi umanitari per il trasporto degli aiuti alimentari”, ha dichiarato il vicepremier somalo Mohammed Ibrahim.
La siccità che colpisce il Corno d’Africa in questi mesi è la più grave degli ultimi 60 anni ed è già costata la vita a migliaia di persone e minaccia 12 milioni di abitanti della Somalia, Kenya, Etiopia, Gibuti, Sudan e Uganda. La situazione è particolarmente critica in Somalia, dove l’Onu ha decretato formalmente lo stato di carestia per due regioni del sud, controllate dai gruppi estremisti islamici shabab, che impediscono l’accesso alle ong.
La Banca mondiale, dal canto suo, ha deciso di stanziare 500 milioni di dollari per far fronte all’emergenza nel Corno d’Africa. L’annuncio è stato dato dall’istituzione poco prima dell’inizio del vertice Fao, per “portare un aiuto immediato a coloro che sono stati toccati dalla crisi”.
Le principali vittime della carestia sono i bambini: dall’inizio del 2011 ne sono già morti oltre 400, con un tasso di mortalità dell’86% nelle regioni centro-meridionali. Nelle regioni meridionali di Bakool e della Bassa Shabelle, la malnutrizione acuta supera il 50%, con tassi di mortalità infantile superiori a 6 (su 10.000) al giorno in alcune zone. Secondo l’Unicef questa è soprattutto la carestia dei bambini: hanno meno di 18 anni la metà dei 3,7 milioni di persone colpiti dall’emergenza alimentare; 1 su cinque ha meno di 5 anni; circa 554.000 bambini sono malnutriti.
L’Unicef, insieme ai suoi partner, ha gia’ curato quest’anno oltre 100.000 bambini affetti da malnutrizione acuta. Nelle aree maggiormente colpite, appena il 20% della popolazione ha accesso all’acqua potabile, mentre i dati a disposizione indicano che un bambino su 9 muore prima di compiere 1 anno di vita, uno su 6 prima del quinto compleanno.
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