Colera: quasi 2500 vittime in Africa

L’Africa centrale e occidentale sta registrando una delle peggiori epidemie di colera,  per le dimensioni e la pericolosità dei focolai, nella sua storia:  2.466 morti segnalati quest’anno su un totale di oltre 85 mila casi. L’Organizzazione mondiale della sanità ha precisato che cinque Paesi (Ghana, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Camerun e Ciad) registrano circa il 90% del totale di casi e di decessi provocati dall’epidemia.

Il tasso di mortalità – compreso tra il 2,3% e il 4,7% – è  in accettabilmente alto e può raggiungere picchi molto alte in alcuni distretti. In Camerun, ad esempio, va dall’1% al 22%. Particolarmente vulnerabili al colera sono i bambini poiché si disidratano più velocemente. Ad essere a rischio sono soprattutto i bambini malnutriti.

L’Unicef sta fornendo aiuti, sia con kit di assistenza, sia con campagne di sensibilizzazione per la comunità in materia di igiene ed indagini epidemiologiche. In questa emergenza le autorità, con maggior coordinamento fra i distretti, possono svolgere un ruolo fondamentale per salvare molte vite umane.

L’Unicef esorta i governi a coordinare la risposta non solo all’interno dei propri confini, ma assicurando una stretta collaborazione con i Paesi vicini.  La migliore misura contro il colera – malattia infettiva diarroica acuta causata dal batterio Vibrio cholerae – è l’igiene ed in particolare l’accesso ad acqua pulita e servizi igienici.

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