“La Coca Cola fa male”: in India tassa del 5% sul consumo

L’India dichiara guerra alla Coca Cola e alle bibite gasate. Il governo del Partito del Popolo Indiano (BJP) ha infatti deciso di introdurre un’imposta del 5% sulle bevande gassate perché considerate nocive. Oltre alle bevande gassate contenenti zucchero, sono state tassate anche le sigarette, il tabacco e altri prodotti come il “pan masala”, una miscela speziata che si mastica.

Ad accogliere con favore la nuova tassa sono stati i medici allarmati dal forte aumento di obesità e di diabete. Recenti rapporti hanno infatti lanciato l’allarme sui rischi per la salute causati dalle bibite gassate.

L’India rappresenta uno dei mercati con i maggiori tassi di crescita per Coca-Cola. Qualche settimana fa, tuttavia, in uno dei suoi stabilimenti più produttivi di imbottigliamento a Varanasi, nel  Narendra, le autorità governative hanno deciso di chiudere i rubinetti di approvvigionamento dell’acqua. Lo stabilimento violava infatti palesemente i limiti di contaminazione ammissibili, sfruttando il doppio del prelievo idrico consentito.

L’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche ha causato forti disagi ai contadini e alla comunità locali che hanno denunciato la costante riduzione delle falde acquifere e i crescenti livelli di contaminazione dell’acqua potabile.

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