Attenti alla dipendenza da cibi grassi! A metterci in guardia contro hamburger, patatine fritte e merendine è una ricerca proveniente da uno dei paesi più a rischio in tal senso, gli Stati Uniti. ?I medici dell’Istituto Scripps di Jupiter, in Florida, sostengono che ciò che viene definito negli States “junk food”, vale a dire quel tipo di alimentazione che ha scarso valore nutrizionale, ma molte calorie e grassi, può creare anche una forma di dipendenza simile a quella prodotta dal fumo o dall’alcool.
Paul Johnson e Paul Kenny hanno pubblicato i risultati della propria ricerca su Nature Neuroscience, dopo aver sperimentato su cavie da laboratorio gli effetti perversi del cibo spazzatura.
Con un consumo regolare e continuato nel tempo di cibi grassi si indebolisce l’attivazione dei circuiti cerebrali della ricompensa, che al contrario dovrebbero entrare in funzione quando si prova piacere.
I topolini sono stati nutriti a base di bacon, salsicce, dolci e cioccolato, ingrassando notevolmente in poco tempo. In maniera progressiva, anche la loro sensibilità alla ricompensa è calata, così come avviene in chi subisce una dipendenza da droga. La dipendenza agisce da agente negativo, impedendo al cervello di lanciare il segnale di stop anche quando il consumo della sostanza diventa nocivo per la salute.
Per provare la loro tesi, i ricercatori americani hanno associato il consumo dei cibi grassi a una leggera scossa elettrica; i topi normali rinunciavano subito alla sostanza proposta, mentre quelli già obesi non riuscivano a farne a meno e tolleravano il dolore pur di continuare a mangiare.
Oltre al piacere legato al gusto dell’alimento, dobbiamo stare attenti a non cadere in una vera e propria dipendenza, ancora più difficile da sconfiggere.
Fonte: italiasalute.leonardo.it
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