Le chiavi del tempo

Dieci regole aiutano a prevenire, mantenersi in salute e, quindi, apparire più giovani. Questione di stile (di vita): alimentazione, movimento e geni. Lo dice un libro (e l’esperto che l’ha scritto)

Diventare grandi, invecchiare bene, mostrare meno anni di quelli che si hanno: non è solo un fatto di rughe o rilassamento cutaneo. Significa mantenimento della salute, assenza di squilibri metabolici, la corretta nutrizione e l’attività fisica la pozione magica. Concetti con cui è difficile non essere d’accordo, e alla base del libro (reperibile sul web e in libreria) Le 10 chiavi della salute, di Filippo Ongaro, direttore sanitario dell’Istituto di Medicina RIgenerativa e Anti Aging di Treviso (www.ismerian.org) che ha ha riassunto i punti principali per Marie Claire.

Determinare le proprie predisposizioni genetiche. Chi sta bene e si vede in forma dal medico non va, anche se si sa che a partire dai 35/40 anni in ciascuno di noi si innescano dei processi degenerativi. Quali? Stiamo nell’era della genomica, sfruttiamola: l’uso di specifici test consente al medico di valutare il rischio di sviluppare alcune malattie e quindi di prevenirle e rallentarle (da non confondere con la genetica, che studia le malattie ereditarie). Analisi molecolari, metaboliche e biochimiche permettono di identificare squilibri che, se non trattati, danno luogo a malattie. Quandi si manifestano i sintomi, è tardi.

Individuare (ed evitare) i fattori scatenanti perchè attivano le predisposizioni genetiche: agenti ambientali e stili di vita che agiscono sul Dna. La maggior parte delle malattie infatti sono dovute a tossine, inquinamento, fumo, alcol, dieta inadeguata, stress (dato per scontato, spesso usato come alibi. Invece va identificato, quantificato e curato). Senza contare la sedentarietà: molte nostre malattie, metaboliche, cardiovascolari, muscolo-scheletriche, sono legate alla immobilità e più stiamo immobili più ci ammaleremo e invecchieremo precocemente.

Meno calorie e più nutrienti. La cosiddetta alimentazione bilanciata è una utopia perchè la maturazione di frutta e verdura in casse comporta in generale una dieta povera di vitamine e antiossidanti. E le proteine biologicamente migliori derivano da carni animali quasi sempre ricche di composti chimici e grassi saturi. Fondamentale, quindi, impostare una dieta con meno calorie e più nutrienti, da assumere con i cibi, ma anche con integratori prescritti in base alle carenze individuali.

Riequilibrare la situazione ormonale. Nella medicina classica si pensa che gli ormoni calino come conseguenza dell’età, in realtà queste carenze non sono una conseguenza dell’invecchiamento, ma piuttosto una causa. La nuova medicina antiaging personalizzata mostra che, quando vi sono questi squilibri, tutti gli altri interventi correttivi funzionano meno. C’è disinformazione sugli ormoni perchè si parla sempre di quelli sintetici, vanno assunti invece quelli bioidentici, ricavati da soia e patata dolce in quantità personalizzate e in base alla necessità.

Ridurre la fame di ossigeno. Tutte le cellule dell’organismo ne hanno bisogno, però produce i radicali liberi. Se aumentiamo l’efficienza con cui il corpo usa (meno) ossigeno, i formano meno scorie. Non a caso chi abita in montagna vive meglio. I benefici dell’alta quota si possono riprodurre con una apposita strumentazione che fa respirare aria deossigenata, l’adattamento graduale alla ipossia (minor presenza di ossigeno) può contrastare molti degli effetti dell’invecchiamento.

Sincronizzare mente e corpo. Si può arrivare a controllare le risposte fisiche agli stimoli psicologici e sociali? A questa domanda risponde la psicofisiologia che studa le interazioni tra la sfera psicologica-emotiva e quella fisiologica. Con il bio feedback (la raccolta, grazie a una serie di sensori posati sul corpo, di segnali determinati da stimoli, come pensare a qualcosa di positivo/negativo, o risolvere un test facile/complesso), è possibile organizzare un approccio differente verso il proprio benessere. Constatando per esempio come aumenta il battito cardiaco di fronte a un certo pensiero/stimolo e come il corpo interagisce con la mente, si possono stabilire delle priorità benefiche nel proprio stile di vita: per esempio riducendo lo stress.

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