I medicinali omeopatici migliorano di almeno il 55% la qualità di vita dei pazienti oncologici e in Europa “il 60%, soprattutto se si tratta di bambini, utilizza anche l’omeopatia, non come alternativa ma come integrazione alle cure tradizionali”. È quanto ha spiegato Simonetta Bernardini, presidente della Società italiana di Omeopatia e Medicina Integrata e responsabile del Centro di Medicina Integrata dell’Ospedale di Pitigliano.
“Alcuni medicinali omeopatici come l’Ipeca – ha spiegato Bernardini nel suo intervento al VI congresso di Oncologia Integrata in corso a Roma – aiutano a sopportare nausea e vomito tipici di alcuni chemioterapici. Altri, come Causticum, riducono i danni da radio come arrossamento e ustioni”.
“Dagli ultimi dati del questionario che sottoponiamo ai malati neoplastici presso l’Ospedale di Pitigliano – continua Bernardini – abbiamo visto che la terapia integrata con omeopatia durante la chemio aumenta di oltre il 55% la percezione di benessere fisico e mentale. Chi ne fa uso riferisce migliore qualità del sonno, più forze e minor ansia”.
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione