Identificare i nutrienti che hanno maggiore impatto sulla longevità e sulla salute della popolazione e dei singoli individui. Con questo obiettivo nasce l‘Italian Institute for Planetary Health (Iiph), nuovo grande progetto dal respiro internazionale presentato a Milano e frutto dell’unione fra il ‘Mario Negri’ e l’Università Cattolica, con la partecipazione di Vihtali, spin off della Cattolica per promuovere ricerca sui servizi sanitari.
“I primi progetti – ha spiegato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano – vedono ricercatori impegnati sullo studio di fattori che incidono sull’invecchiamento in salute, partendo dalla mappatura dell’Italia (culla della Dieta mediterranea) con analisi dai punti di vista genetico, biologico, molecolare, epidemiologico e ambientale”.
Queste analisi saranno quindi ampliate a livello internazionale con comparazioni col Giappone che come l’Italia vanta un’elevata longevità ma con abitudini alimentari molto diverse.
“Esamineremo – continua Ricciardi – differenti modelli alimentari con l’impiego delle migliori tecnologie (genomica, intelligenza artificiale) per sapere quante sostanze ci sono negli alimenti più comuni (ad esempio quanto residuo di pesticidi), con attenzione ai cibi meno costosi, consumati dai più poveri, perché sono soprattutto loro che mangiano male”.
Tutto parte dalla considerazione della centralità dell’alimentazione per la salute: il 50% dei casi di morte o di disabilità nel mondo dipende da un’alimentazione con troppo sale, poca verdura e poca frutta e il 30% dei tumori potrebbe essere prevenuto con dieta e stili di vita sani.
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