“Nei nostri studi c’è la conferma della pericolosità dei campi elettrici“. Lo ha dichiarato la biologa Fiorella Belpoggi, direttrice dell’Area Ricerca del Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni, che fa parte dell’autorevole Istituto Ramazzini di Bologna.
L’annuncio è stato dato in occasione del Forum di esperti organizzato dal Ministero della Salute di Israele che pubblicherà a breve una serie di raccomandazioni e di consigli correlati ad un uso responsabile del telefonino e del Wi-Fi, per evitare che a partire dalla nascita le nuove generazioni si trovino esposte quotidianamente e senza necessità a onde elettromagnetiche per le quali esistono già innumerevoli studi che ne mettono in evidenza il pericolo. L’Istituto Ramazzini, portavoce del Forum di Gerusalemme in Italia, già nei prossimi mesi inizierà una campagna di educazione nelle scuole e di informazione sul territorio.
Nel 2005 sia il National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS, l’Istituto Nazionale per la salute ambientale ) degli USA , con il suo ramo di ricerca che è il National Toxicology Program (NTP) , sia l’Istituto Ramazzini hanno iniziato parallelamente uno studio sulle radiazioni a radiofrequenza (RFR) in uso nel sistema di comunicazione della telefonia cellulare (Gsm).
Gli studiosi americani hanno studiato le onde elettromagnetiche della telefonia mobile, correlate però al campo vicino, cioè alle onde emesse dall’antenna del telefonino e dal telefonino stesso mentre, come spiega la dottoressa Belpoggi, l’Istituto Ramazzini ha studiato l’esposizione ambientale, ovvero quella che deriva dalle antenne delle stazioni radio-base, cioè le antenne che vediamo disseminate praticamente su tutto il territorio in tutto il mondo.
Dagli studi è emerso che i campi magnetici generati dal flusso della corrente elettrica (CEMBF), somministrati da soli sembrano non costituire un aumento di rischio per i tumori. Quando però gli stessi vengono associati alla contemporanea somministrazione di un agente chimico o fisico, si ottiene un effetto di sinergia e un aumento dell’incidenza di alcuni tumori maligni. Questi risultati, come riferisce Fiorella Belpoggi, impongono un’urgente revisione della classificazione fatta dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC), in quanto la situazione di possibile sinergia fra miscele di composti/agenti è la situazione in cui si trova la popolazione generale.
Per quanto riguarda i campi RFR della telefonia mobile, a maggio scorso il NIEHS ha pubblicato i primi dati sull’aumento di tumori del cervello e di rari tumori del cuore nei ratti esposti. È stata notata anche una diminuzione del peso dei neonati partoriti da mamme esposte a RFR. Un risultato confermato anche dallo studio dell’Istituto Ramazzini, mentre la valutazione dei tumori del cervello e del cuore è ancora in corso e si conta di raccogliere entro l’anno i fondi necessari per concludere lo studio e pubblicare i dati. “Nel frattempo raccomandiamo la massima precauzione nei bambini e nelle donne in gravidanza”.
Tempo fa a lanciare l’allarme sulle onde elettromagnetiche sono stati i pediatri della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale secondo cui i telefonini andrebbero vietati sotto i dieci anni. I pediatri denunciavano l’abuso dell’utilizzo dei cellulari e gli effetti nocivi sempre più evidenti: perdita di concentrazione, difficoltà di apprendimento, aggressività.
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione