Celiachia in aumento: gli affetti sono il doppio rispetto al 2007

In Italia la prevalenza della celiachia è stimata intorno all’1%, ne soffrono quindi 600 mila persone ma ne sono stati diagnosticate e censite 122.482. “L’estrema variabilità dei sintomi e segni con cui la celiachia si manifesta rende spesso la diagnosi difficile e di conseguenza frequenti sono i casi di diagnosi tardive o addirittura sbagliate”, tanto che “il periodo medio che intercorre dalla presa di consapevolezza dei sintomi da parte del paziente alla diagnosi supera i sei anni”.

È quanto si legge nella relazione 2010 sulla celiachia (intolleranza alimentare al glutine) che il ministero della Salute ha inviato al Parlamento. Stando ai dati dei pazienti censiti, in 3 anni le persone che soffrono di celiachia sono più che raddoppiate, dalle 64 mila del 2007 alle 122mila del 2010. Le donne celiache sono più del doppio dei maschi.

Le Regioni con più celiaci sono ancora Lombardia, Lazio e Campania che registrano rispettivamente il 15,3%, l’11,2% e l’11%. La fascia di età più colpita risulta quella dai 10 anni in su con 104.081 celiaci del 2010 contro i 90.234 del 2009 a dimostrazione del fatto che la fascia dai 10 anni in su è quella più colpita ma con molta probabilità è anche quella che si sottopone maggiormente alle indagini diagnostiche.

Attualmente l’unica terapia disponibile per chi è affetto da celiachia è l’esclusione totale e permanente dei cereali contenenti glutine dalla dieta. Una stretta osservanza della dieta priva di glutine è obbligatoria per gli individui celiaci al fine di ottenere la remissione dei segni e sintomi dovuti alla malattia celiaca, e soprattutto per prevenire lo sviluppo delle sue complicanze.

La prolungata assunzione di glutine aumenta infatti il rischio di patologie autoimmuni e neoplastiche che, una volta sviluppatesi, non regrediscono anche se si instaura il trattamento dietetico. Le complicanze più gravi sono quelle neoplastiche, in particolare il linfoma intestinale e l’adenocarcinoma dell’intestino tenue, responsabili di un’importante riduzione dell’aspettativa di vita dei pazienti celiaci.

La celiachia è la più frequente intolleranza alimentare nel mondo e  l’unica che, malgrado i progressi medici, non abbia una cura se non quella di eliminare totalmente l’elemento non tollerato dalla dieta.

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