Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la sanzione dell’Antitrust da 184 milioni di euro per le aziende farmaceutiche Novartis e Roche, le regioni Toscana, Lazio e Veneto sono pronte a chiedere i danni per milioni di euro ai due colossi del farmaco.
Lucentis, prodotto da Novartis, è autorizzato per curare la maculopatia, una patologia degenerativa dell’occhio. Anche l’Avastin è utilizzabile per tale patologia, ma Roche non ha mai chiesto l’estensione delle indicazioni terapeutiche anche per la maculopatia. Ciò secondo l’Antitrust sarebbe accaduto in virtù di un accordo con l’altra azienda. Fra i due farmaci la differenza di prezzo è elevata: il Lucentis costa circa 550 euro a iniezione, mentre l’Avastin costa 20-30 euro.
Si stima che se venisse utilizzato il farmaco meno caro, la Toscana risparmierebbe, ad esempio, circa 8 milioni di euro all’anno. Da qui l’annuncio del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: “La nostra avvocatura intraprenderà un’azione legale di tipo civile” nei confronti di Roche e Novartis sul caso Avastin-Lucentis, “perché queste due aziende ci rifondano del danno patrimoniale. La nostra contabilità è arrivata a 43 milioni di euro”. Rossi ha poi ricordato la sanzione del 2014 dell’Antitrust, confermata dal Consiglio di Stato. “A febbraio avevamo scritto” alle due aziende per una diffida, “mandando anche l’Iban della Regione perché ci rifondessero: ovviamente non lo hanno fatto”.
Anche la Regione Lazio a febbraio scorso aveva già presentato a febbraio scorso la richiesta di risarcimento per il danno subito e l’interruzione delle prescrizioni. Ora, “dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato – ha affermato l’assessore alla Sanità della Regione, Alessio D’Amato – intraprenderemo un’azione civile per il recupero delle somme dovute e il risarcimento del danno subito in merito ai medicinali Avastin e Lucentis per la cura di patologie oculistiche”.
E sulla stessa linea è anche il Veneto, come ha annunciato il presidente della Regione. “Oggi che il Consiglio di Stato ha sentenziato che su questi due farmaci fu fatto cartello da due Aziende farmaceutiche, siamo pronti a chiedere la restituzione di quanto speso ingiustamente in più” ha affermato Luca Zaia, precisando: “I nostri legali hanno avviato il lavoro per quantificare il danno”. Una “prima stima di massima per 15,2 milioni di euro in più, solo tra il 2010 e il 2013 – ha ricordato – fu fatta nel marzo 2014, quando interessammo l’Avvocatura per studiare un’azione risarcitoria. Male non fare, paura non avere – conclude -, quindi ora andremo avanti su questa via”.
E dopo la sentenza dei giorni scorsi del Consiglio di Stato anche il ministro della Salute Giulia Grillo ha annunciato che il ministero è pronto ad avviare i procedimenti di risarcimento sui quali gli uffici di Lungotevere a Ripa stanno lavorando per l’esatta determinazione del danno rispetto alla prima stima del 2012. “Ora verranno messe in campo tutte le misure del caso per consentire al servizio sanitario di ottenere il giusto risarcimento per il grave danno economico subito”, ha riferito la presidente dalla Commissione Affari Sociali Marialucia Lorefice.
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