Le case farmaceutiche mettono il loro profitto davanti alle scoperte mediche e la ‘crisi dell’innovazione’ in questo settore non è causata dalle difficoltà nello scoprire nuove molecole o terapie ma dal fatto che i soldi vengono investiti soltanto nel marketing. A denunciare questa situazione sono Donald Luce, della University of Medicine of New Jersey e Joel Lexchin della York University di Toronto sulla rivista British Medical Journal.
“La situazione dello sviluppo di nuove molecole – avvertono gli studiosi – è rimasta ferma 50 anni fa. Gli incentivi per lo sviluppo di farmaci sono sbagliati e hanno distorto i comportamenti all’interno del settore”.
“Anche se l’industria – precisano – sostiene che il costo di portare un nuovo farmaco sul mercato è di circa 1 miliardo di dollari. Se i costi dello sviluppo hanno avuto un sostanziale aumento tra il 1995 e il 2010, pari a 34.2 bilioni di dollari, i ricavi per le società sono aumentati di 6 volte più velocemente. E le aziende evitano di menzionare questo straordinario ritorno economico”.
Gli autori inoltre chiedono alle autorità di controllo dei farmaci in tutto il mondo “di fermare l’approvazione di nuovi farmaci di scarso valore terapeutico” e consigliano “di dare dei premi in denaro in sostituzione della di copertura brevettuale solo per molecole veramente nuove”.
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